Saluti da Firenze (e Amazon)

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Un rapido saluto da Firenze. Come vi avevo anticipato qualche giorno fa, un viaggio di piacere prima delle mie “vere” vacanze di totale relax nell’isola greca di Lefkada. Un viaggio anche di lavoro, diciamo così, perché ho deciso di ambientare a Firenze un mio prossimo romanzo, e avevo la necessita di rivisitare questi magnifici luoghi che non vedevo dai tempi dell’università. Ma vi dirò al mio ritorno, con più calma.
Secondo punto, che non c’entra nulla. Amazon e la legge sullo sconto fisso ai libri. Così risponde Amazon provocatoriamente nel suo sito:

Caro cliente,

Sembra ormai certo che dal 1° settembre entrerà in vigore una legge sul prezzo dei libri in lingua italiana il cui articolo principale recita: “È consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attività di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato”.

Ti assicuriamo che continuerai a trovare prezzi bassissimi nei nostri reparti di Musica, DVD&Blu-ray, Videogiochi, Elettronica, Informatica, Giardino e Giardinaggio, Casa e Cucina, Scarpe e Borse, Orologi e tante altre future categorie.

Ti ringraziamo per la tua fiducia in Amazon e ti confermiamo il nostro impegno a continuare a offrirti non solo prezzi vantaggiosi e spedizioni gratuite, ma anche la migliore esperienza d’acquisto.

Il team di Amazon.it

P.S. A breve ti offriremo la possibilità di scegliere tra un catalogo di centinaia di migliaia di libri usati. Ora invece, ti diamo un’ultima possibilità di acquistare fino al prossimo 31 agosto i tuoi libri preferiti a prezzi mai più ripetibili. Scopri, per le prossime settimane, gli oltre 235.000 libri in italiano che ti offriamo con un sconto di almeno il 40% sul prezzo di copertina.

È una vera dichiarazione di battaglia. Staremo a vedere. Vi dico la verità, sotto alcuni aspetti sto cambiando opinione, sostenendo Amazon.
Per il resto, ovviamente anche i miei libri sono al 40% di sconto, qui.
Last chance.

A presto.

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Pirateria e dintorni

E’ un tema su cui si discute spesso, non c’è che dire. Trovate oggi un nuovo articolo su Repubblica, in merito all’industria cinematografica.

Prendo sempre questi dati e considerazioni con il beneficio del dubbio. Sì, vi sono casi eclatanti che hanno dimostrato come la diffusione free di un’opera o di una sua parte abbia favorito le vendite, ma è altresì vero che la pirateria ha causato il tracollo dell’industria discografica, con la conseguente estinzione dei negozi di musica e di quelli di noleggio film. La controparte editoriale è più complessa, è vero, motivo principale che identifico è un target spalmato su varie fasce di età, utenti spesso non molto familiari con le pratiche P2P e scambio di file su internet.

Gli ebook stentano a decollare nel nostro paese, per svariati motivi, questo è il principale freno alla pirateria. In futuro? In futuro dipende. L’evoluzione è naturale, magari con un ritmo diverso rispetto a quellodiscografico, per via di un adattamento a un supporto totalmente differente rispetto al cartaceo e con un risparmio in comodità relativo (perché lo use case è chiaro: un utente desidera avere con sé decine e decine di CD, ma in genere si porta uno/due libri in vacanza).

Poi. La diffusione gratuita di opere è già un fatto reale per quanto riguarda l’editoria, seppur inteso come anteprima. Ci sono molti siti che svolgono questo mestiere (come 10righedailibri), spesso gli stessi editori “liberano” alcuni capitoli prima dell’uscita fisica in libreria. Un meccanismo che funziona. Alimenta la gioia dei denigratori genetici, che hanno due o tre righe sulle quali sfogarsi. Convince chi è indeciso negli acquisti e preferisce pensarci due volte prima di procedere all’acquisto. Anzi, forse nella condizione attuale di diffidenza verso gli ebook e di arroccamento sul cartaceo, l’anteprima è proprio il giusto lasciapassare. Ritornando in topic, invece, ho qualche dubbio. Personalmente conosco pochissime persone che scaricano un mp3 o film illegale, per poi comprarsi la versione legale o andare al cinema. Specie nel secondo caso, in tutta onestà, nessuno.

Ferie e dintorni

Ferie ancora lontane, in realtà. Ad Agosto, sembra quasi un anno luce da oggi.

Comunque, come avrete notato, i post di stanno dirandando. Impegni prioritari, lavoro ma anche chiusura di progetti che vedranno la luce nel 2012, importanti e grosse novità. E, come sempre, nuovi start up. Dopo un mese di “ferie” dalla scrittura, ma certo non di vacanze, ho il desiderio di iniziare a scrivere qualcosa di nuovo.

Presto, in realtà, ci sarà l’editing finale di Evelyn Starr – Il Diario delle Due Lune (Piemme), e Nemesis 2 (Castelvecchi). Il primo programmato per Ottobre, il secondo per Novembre – Lucca Comics & Games. Ecco, presto di parlerò di quest’ultimo libro. Per adesso, riposo. O quasi.

Articolo Messaggero

 

E’ uscito stamani un interessante articolo sul Messaggero, firmato Leonardo Jattarelli. Per chi non avesse il giornale sottomano, può leggere il contenuto sul blog di Lara Manni. c’è anche un mio intervento, oltre a quello di autori del genere.

Tema? Fantastico in Italia, saturazione del mercato, lettori e letteratura estera.

To be read.

PS: stasera o domani vi aggiorno su Rimini – Fantastici Castelli. Poi, periodo convulso per progetti in chiusura, e qualche piccola sorpresa per l’autunno. E presto vi parlerò di Nemesis 2. Con ordine. E pazienza.

 

 

 

 

Incontro a Rimini, Fantastici Castelli

Segnalo il mio prossimo appuntamento all’interno della manifestazione Fantastici Castelli di Rimini. Gli incontri sono visionabili QUI, mentre copio incollo ciò che mi riguarda:


ROCCA DI VERUCCHIO

La spada nella rocca
Appena varcata la cancellata del castello si respirerà un’atmosfera
magica per vivere un emozionante spettacolo attraverso il tempo,
dove svitati personaggi, valorosi arcieri, abili combattenti, musiche e
danze animeranno ogni stanza del castello. Due dame, Medea e Ialisa,
accompagneranno gli ospiti lungo il loro viaggio rendendoli parte
integrante della vita di castello.

Venerdì 8 luglio
Ore 21.00 “Perché Harry Potter non è semplice letteratura per l’infanzia”
con Francesco Falconi, Rita Ricci, Emanuele Manco

 

Un incontro interessante, al quale partecipo come esponente del fantastico italiano per riportare la mia esperienza. Come sempre, se siete di zona, ci vedremo.

Buon week end!

Qualche precisazione

Tramonto a mezzanotteTramonto a mezzanotte. E’ quello che ho visto a Helsinki, l’altro giorno. Piccoli regali della natura, che capita di rado di vedere.

Il tramonto, il momento in cui la luce lascia il passo al buio. Attimi a volte anche di nostalgia, perché il tramonto rappresenta comunque una fine.

Stasera, tornato a casa, ho letto un po’ di commenti a giro sulla rete in merito alla chiusura della Asengard Edizioni. Be’, in tutta onestà, rimango sempre della mia opinione. La rete parla, parla e parla. E parla troppo, spesso con pochi fatti, di rado con qualche azione veramente esemplare e utile.

Perché, in tutta onestà, credo che la solidarietà sia da apprezzare, così come le centinaia di post di dispiacere. Sì, un bel gesto, per quanto inutile. Non è una novità che l’editoria sia un settore difficile, che passi momenti di crisi, a seconda delle oscillazioni del mercato. E che questo fenomeno sia ancora più evidente per gli editori che si specializzano in un determinato genere. Come Asengard nel fantastico, la Gargoyle per l’horror. Una decisione difficile, spesso dettata dalla volontà di costruire una realtà distinta e ben visibile, per non finire nel maremagnum della libreria affogato dalle centinaia di pubblicazioni dei grandi editori.

Cosa fa la differenza, dunque? Il potere e il denaro, come sempre. E’ quello che spinge la rete distributiva, essenziale per non scomparire. E’ quello che impone il budget di promozione, che di certo non è qualche articolo apparso nei vari blog dei network. La vera promozione costa svariate migliaia di euro.

Un piccolo editore non può permetterselo. E’ già una scommetta stampare un libro, figuriamoci se può accollarsi altre spese. Questa, nei minimi termini, la motivazione di un crollo.

Adesso, i lettori che si dispiacciono. Bene, non basta. Perché dopo la Asengard sulla quale ho letto tanti bei commenti, toccherà alla prossima casa editrice di genere, ammesso che non cambi strategia e diventi a pagamento. Le parole sono belle a sentirsi, ma non cambiano la situazione. Così come non cambiano le collette, soluzioni tampone del tutti inutili.

Serve la volontà di voler cambiare, e c’è una sola strada. Il passaparola, che avviene dopo aver acquistato il libro. Dopo averlo consigliato. Dopo averne parlato. Questo, a mio avviso, è l’unico modo per salvare le realtà indipendenti.

Ho letto addirittura colpevolizzare l’editoria a pagamento. Ecco, mi sembra una caccia alle streghe, e sapete bene cosa penso in merito. Tutto il male possibile. Ma la colpa non è loro. La loro unica influenza è creare dei piccoli cerchi viziosi di autori che si spalleggiano e si comprano i libri a vicenda. Nulla di più. Granelli sparsi in un deserto. Non è editoria, non sono i veri numeri, quelli che contano. Sono persone che si scambiano favori, e che probabilmente mai avrebbero letto i titoli di quell’editore.

Tutto qua? Certo che no, a essere onesti erodono il mercato. Si presentano alle fiere, togliendo visibilità agli editori free. Promettono mari e monti, spingendo i possibili “clienti” all’acquisto di altri libri della loro collana. Sì, rompono le scatole, indubbiamente. Poi, ovvio, ci sono i lettori che la pensano diversamente, come me, come scrissi qui.

Quindi? Quindi si chiude il cerchio, si torna al punto di partenza. Purtroppo, in rete, ho letto centinaia di articoli di lettori indignati per aver letto un brutto libro di genere fantastico. Pochi, pochissimi, in questa guerra al massacro, esaltano quelli che invece hanno reputato di qualità. Sì, se ne ricordano, ma quando è troppo tardi.

Che peccato.

Non mi vergogno

Non è un periodo di buone notizie, come avete letto nel mio precedente post. Purtroppo, Asengard ha deciso di chiudere i battenti, potete leggere la notizia sul loro sito.

Non mi è facile esprimere la mia opinione, perché sono coinvolto emotivamente. Asengard non è stata solo la casa editrice che ha pubblicato i due volumi di Prodigium. E’ stata una piccola famiglia, la palestra grazie alla quale mi sono staccato da Estasia, ho tentato nuove strade, ho cercato la mia vera vena da scrittore. No, non voglio fare un post strappalacrime, ma è doveroso spendere qualche parola per ringraziare Edoardo Valesesia. E’ proprio grazie a lui, al suo editing, che ho capito molti dei miei errori di esordiente. Un po’ come una scuola, dove ho imparato la forma mentis e l’approccio analitico che mi sarà sempre utile in futuro, e ho compreso come focalizzare i miei sforzi per migliorare la scrittura, costruire storie più interessanti, rendere l’editing finale più aggressivo ed efficiente.

Un grazie, sentito e sincero.

Poi. La decisione di chiudere, che già conoscevo da qualche giorno. Credo che Asengard l’abbia riassunta in modo sintetico ed esaustivo. Non devo aggiungere altro. Anzi, altro lo aggiungo. E si chiama onestà intellettuale. Non è una novità che i piccoli editori siano i primi a crollare durante i periodi di crisi, quando il mercato impazzisce e non hanno i fondi e la forza per continuare. Possono stringere i denti, possono durare qualche anno in più. Poi, arrivati al copolinea, devono fare delle scelte. Rimanere sulla propria linea, oppure passare a metodi meno corretti, come l’editoria a pagamento.

Asengard ha scelto la prima strada. Chiudere con dignità, senza insozzare il proprio nome e gli anni di fatica e sudore, o dedicarsi a un business che non ha più nulla di editoria. Senza fingere, senza sotterfugi, senza case editrici satelliti a pagamento, senza trucchi strani che hanno lo scopo di spillare soldi agli esordienti.

No, non mi vergogno, sono orgoglioso di aver pubblicato con Asengard.

Piccolo editore, ma di grande dignità. Che ha saputo pubblicare libri degni del genere fantasy, così vituperato, con un’attenzione maniacale ai contenuti e al packaging. Un editore ha deciso di tentare generi di nicchia che in Italia vengono appena presi in considerazione, come il new weird. Scelta azzardata? Certo, i fatti lo dimostrano. In rete si urla sempre contro i soliti cliché, i romanzi per bimbiminkia, le robette preconfezionate importate dall’estero e i libri con livello celebrale piatto. Eppure, sono quelli che vendono, mentre chi osa viene penalizzato. Questa è la verità. La rete parla, urla, ma la sua eco nasce e muore tra i bit dei blog e di facebook.

Il vero campo di battaglia è la libreria.

E questo mi spiace. Anzi, mi fa incazzare. Certo, non sarò io a cambiare il sistema né a combattere contro i mulini a vento, ma ci tenevo a precisarlo.

Infine, domanda che vi siete già chiesti, immagino: cosa succederà a Prodigium? Donc, non mi interessa parlarvene  oggi. E’ off topic. Ne riparleremo, ma più in là.