Di ritorno da Lucca

Lucca è sempre un’esperienza straordinaria. Caos totale, dettato dai 156.000 visitatori, stand affollati di persone. Lettori, amici, colleghi.

Quest’anno presentavo Muses, ero parte della super-squadra Chrysalide di Mondadori assieme a Leonardo Patrignani, Dorotea De Spirito, Licia Troisi e all’editor/scrittore Francesco Gungui. Evito i ringraziamenti e i saluti, dimenticherei troppe persone e non sarebbe molto carino 🙂 Non posso però evitare di citare Liz Nemesi Biella che, con l’abito di Pamela Fornari, ha dato vita a una Alice De Angelis straordinaria.

Ho registrato un’intervista radiofonica per Radio Impronta Digitale, un “faccia a faccia” con Patrignani, e molte presto le troverete online, anche sulla pagina facebook di Chrysalide e Libri Mondadori.

Nel frattempo, mi perdonerete, ho rubato foto qua e là su Facebook raccogliendole in un unico album: LUCCA COMICS AND GAMES 2012.

Last but not the least: il vicintore di Netface, Danilo Campitelli. Un racconto straordinario (che potete leggere nel gruppo Netface). Lo troverete anche nel sequel di Muses, in uscita a Maggio 2013. I miei complimenti 🙂

A presto, quindi, con tante altre novità su Muses e non solo.

Sabato 22 – Pordenone Legge

Ve lo avevo già anticipato, ecco il reminder. Sabato prossimo sarò a Pordenone Legge, in veste di moderatore per presentare il nuovo libro “Dark Heaven” (edito Sperling&Kupfer) di Bianca Leoni Capello, un alias che “nasconde” due autrici emergenti, Lorenza Stroppa e Flavia Pecorari.

Cosa ne penso di questo libro? Lo scoprirete sabato. A valle della presentazione, sessione firme su Muses, per chi fosse interessato.

Ecco i dettagli dell’evento. Vi aspetto!

Sabato 22  Settembre: ore 16, Biblioteca Civica -Chiostro. Pordenone Legge, modererò l’incontro “Dark Heaven. La carezza dell’Angelo” con le autrici Lorenza Stroppa e Flavia Pecorari. A seguire, sessione firme su  Muses (Mondadori Editore)

EVENTO FACEBOOK

Dead flowers

Non ho mai avuto un bellissimo rapporto con i fiori.

Da piccolo ero innamorato dei crisantemi, fino a quando non mi hanno fatto notare che erano associati ai morti e al cimitero. Tuttavia continuo a pensare che il crisantemo sia il fior pù bello in assoluto.

Non li amo, è vero. Eppure spesso finiscono nei miei libri. E nei miei romanzi, volente o nolente, c’è sempre qualcosa di me. Inconscio o subconscio non ha importanza.

Il fiore è la gioia di una pianta, che esprime la sua vita. L’apice di una parabola di rinascita.

Il fiore, come regalo, è invece qualcosa di spezzato, tagliato dalla radice, destinato a morire nel breve periodo.

Detesto l’associazione di un fiore a un particolare significato. Odio, soprattutto, il concetto insito. Perché donare un fiore implica quasi sempre una motivazione.

Promessa, dichiarazione, perdono, ricordo, condoglianze, congratulazioni.

Un fiore è un’emozione, un sentimento, un gesto. Sostituisce le parole. E’ costretto a comunicare qualcosa.

Ma è anche destinato a morire.

Giorno dopo giorno, il fiore appassisce e si trasforma in una nuova metafora. La morte lenta e inesorabile di un gesto, di una parola, di un’emozione. Di un momento, di un ricordo. E’ un processo irreversibile di invecchiamento e scomparsa.

Sembra un controsenso, eppure amo i fiori appassiti e secchi. E’ come se dopo una lenta agonia avessero raggiunto l’immortalità di un significato. Le foglie secche, fragili e immobili. La corolla scolpita.

Il fiore si trasforma in una scultura. E’ il congelamento eterno di un sentimento. Qualcosa che va al di là della vita e della morte stessa.

Andrebbero regalati solo fiori morti.

Per questo adoro le rose nere, ma solo appassite.

Oggi, Perugia, Fantacity

Inizio ringraziando tutti coloro che stanno partecipando al contest di Muses, trovate le immagini sulla bacheca di Alice De Angelis (ebbene sì, Alice ha un profilo Facebook, e non è gestita da me. Non è una grande amante dei social network però… lo leggerete in Muses).Le foto sono davvero fichissime, e soprattutto mi posso fare i cavoli vostri, delle vostre camere e cartelle sul desktop.

Vi scrivo da quel di Perugia, per il Fantacity. Vi ricordo gli appuntamenti:

Venerdì 20 aprile: ore 9,00-10,30 / 11,00-12,30Fantacity Perugia [CERP – Rocca Paolina] Incontro su Evelyn Starr – Il Diario delle due Lune e Evelyn Starr – La Regina dei Senzastelle (Piemme Edizioni)

Venerdì 20 aprile: ore 15,30-17,00. Fantacity Perugia [CERP – Rocca Paolina] Modererò la presentazione di Camilla Morgan Davies: Il canto delle Ombre (Zero91 Edizioni)

Sabato 21 aprile: ore 9,00-9,40 / 9,50-10,30 Fantacity Perugia [CERP – Rocca Paolina] Incontro su Muses (Mondadori Editore). Interviene Simona Ricci, giornalista di FantasyMagazine

Come leggete sopra si è aggiunta un evento venerdì pomeriggio, presenterò la brava Carlotta De Melas aka Camilla Morgan Davies. Una blogger, scrittrice e grande appassionata di scrittura. Ciò che si semina si raccoglie sempre, sooner or later.

Ed eccomi quindi lontano da casa mia per questa trasferta di Perugia. E ne seguiranno altre, sto aggiornando la pagina eventi, come avrete visto.

Per fortuna, quando sono assente e lontano, posso salutare Virgola via facetime. Peccato che la signora mi ricambi con espressioni piuttosto eloquenti… 🙁

 

 

Prodigium, quarta ristampa

Leggo con piacere la news riportata sul blog di Asengard: Prodigium 1 raggiunge la quarta ristampa mentre Prodigium 2 la prima. Una mini serie di 4 anni fa, del 2008 esattamente, magari un po’ lontana dalle mie produzioni attuali ma alla quale sono particolarmente legato.  E, ovvio, sono felice per Asengard, casa editrice a cui sono molto affezionato e che ha sempre lavorato duramente e con professionalità.

Prodigium lo trovate quindi in libreria, nei vari store online, e anche in formato iTunes, Kindle ed ebook.

Ah, il solito cafone. Le ristampe non ci sarebbero senza di voi. Grazie.

Bookfair Bologna

Sono 4 o 5 anni che partecipo alla fiera del libro di Bologna. Quest’anno toccata e fuga, il tipico andi-riandi in giornata. Un’occasione per rivedere amici, colleghi, agenti ed editor. Stavolta anche per definire gli ultimi dettagli per Muses. Ci siamo, quasi. Dopo Pasqua inizieremo a parlare di ‘sto libro, per bene. Sto definendo anche un tour promozionale, che toccherà diverse città del nord e centro Italia tra maggio e settembre.

Per adesso vi lascio con un’immagine scattata dal nuovo catalogo Mondadori, dove ho nascosto la cover. Non è – solo – cattiveria allo stato puro: la copertina è ancora in via di definizione. Insomma, la vedrete una volta terminata. Ma mi sta già piacendo molto.

Un grosso in bocca al lupo a Leonardo Patrignani, in uscita fra pochi giorni con il suo Multiversum. Un libro che mi è piaciuto molto, ne riparleremo.

Evoluzione negli ebook

Tornato in me dopo la sconfitta del maledetto virus, ho dato un’occhiata alla rete.

Ho trovato interessante il post di Sandrone Dazieri, circa l’esperienza di autopubblicazione di un suo libro sullo store Amazon. Leggete l’articolo, perché più o meno riporta le stesse conclusioni che avevo ipotizzato diversi mesi fa, quando in rete si (s)parlava della rivoluzione digitale degli ebook, della morte dell’editoria classica e via dicendo.

Ancora più interessante è il raffronto Italia – US (ma poteva essere pure UK), e difatti la sostanza cambia di poco.

Confusione. Oggi come oggi gli store (da Amazon a iBooks) non sono altro che un grande calderone di caos editoriale, dove autopubblicati e pubblicati sgomitano per alzare il proprio rank, ottenere una dannata visibilità, inventarsi recensioni fasulle e affossare il prossimo. Scusate, non vedo quale rivoluzione sia quella digitale, mi pare in tutto e per tutto una situazione identica a quella cartacea. La visibilità in questo caso è sugli scaffali in libreria – decisa più o meno dagli editori – nell’altro… idem. Perché conterà (come avevo più volte detto) la visibilità. Visibilità che difficilmente si otterrà senza un supporto ben definito (leggasi budget e soldi) e, a parte le stelle comete e le naturali eccezioni, il passaparola è difficile da innescare, specialmente per un esordiente il cui nome non è un marchio. Tanto meno valgono i trucchetti vecchi come il mondo (alias, finte identità, nickname, spam galattico eccetera eccetera). Utili, forse, ma solo per coloro che possiedono 40 ore in una giornata e che inseguono sogni di vanagloria che, prima o poi, la noia costringerà all’eutanasia.

Concordo appieno con le conclusioni di Sandrone sul futuro dell’editoria digitale e sulle librerie, putroppo. Un po’ meno sulla tempistica: resto convinto che una forte penetrazione dell’ebook sarà possibile solo quando i lettori saranno educati, fin dall’età scolare. 3 anni sono pochi, anche per raggiungere un misero 10%.

E, infine, sono d’accordo con le considerazioni sulle (poche) chance che l’era digitile porterà agli esordienti. E sì, anch’io penso che decreterà la fine dell’editoria a pagamento. Alleluia, direi.

Per la cronaca, Prodigium adesso è sull’iBook Store, per chi apprezza la mela.