Oggi leggevo questo articolo su Repubblica. Alla fine restiamo sul tema genetica, ma vi prometto che non scriverò un Gothica 2 su questo argomento.
Ok, nel 2012 c’è la fine del mondo, adesso gli scienziati ci dicono che ci sarà la pillola dell’immortalità. Ma sì, mandiamo in pensione tutto. Creme, lozioni, botulino. Magari la palestra no, non è solo questione di radicali liberi. Il nostro corpo non è solo un involucro di carne che prima o poi si affloscia come un palloncino bucato. Dentro racchiude qualche organo importante. Che ne so, cuore, polmoni, arterie. Sapete, una bella corsetta fa sempre bene a tenerli in forma.
E io che speravo in qualche cosa fantasticissima alla Nicolas Flamel (a proposito, guardate il ritratto wikipedia. Mazza, mi fa quasi imprssione). Nada, si torna con i piedi per terra. Scienza, genetica.
Sono sempre stato affascinato dall’argomento. O forse fui traumatizzato da film come La Mosca. Oppure per i miei studi scientifici. Infine, questo interesse è confluito in quella che è la mia più grande passione, ossia la scrittura. Ne avevo già accennato in Estasia 2, nella parte del Mondo dei Miti, in cui l’eterna bellezza era reinventata sottoforma di ossessione. In Gothica l’argomento è diverso. Non ci sono metafore, non c’è intento didascalico, non è un libro per ragazzi.
E’ pura informazione, un libro che viaggia per 277 pagine sul confine tra la realtà e la finzione in un futuro indefinito simil-tedesco, con chiari riferimenti al nazismo ma anche i nostri politici.
Genetica.
Preciso una cosa, tanto per chiarire e fugare qualche dubbio. Io sono assolutamente a favore della scienza, in qualsiasi campo sia applicata. Medico, ludico, telecomunicazioni, elettronica.
Io credo fermamente nel progresso scientifico.
Mi oppongo a chi censura la scienza. Che sia un regime o una religione.
Ma non credo nell’uomo e nel suo modo di sfruttare il progresso.
Non è retorica. Lo insegna la storia.
Questo, più o meno, è il senso di Gothica.