Piccoli resoconti del week end

Prima di iniziare una nuova settimana di lavoro intenso, un piccolo resoconto su ciò che è successo questo week end.
Come sapete, venerdì ero a Perugia per una tavola rotonda sull’editoria per i giovani adulti, moderata da Loredana Lipperini.Un incontro stimolante, nel quale abbiamo discusso molti argomenti riguardanti i libri che leggono i giovani, il ruolo della scuola e del fandom. E’ intervenuto Elido Fazi per parlare del fenomeno Meyer, e Sergio Rossi per portare la sua lunga esperienza sul fumetto. Alice Bigli ci ha raccontato di Mare di Libri,  un bellissimo festival che è riuscita a organizzare a Rimini lo scorso giugno.Interessante anche l’intervento di Ivana Donati sulla scuola e sulla lettura giovanile. Una tavola rotonda che è durata quasi tre ore, per cui mi è impossibile riportare dettagliatamente gli interventi.
Il problema, purtroppo, è stata la totale mancanza di giovani all’evento, che ha limitato la tavola rotonda a una discussione un po’ troppo teorica e ha perso sicuramente di efficacia. La loro presenza sarebbe stata fondamentale per sfatare i soliti pregiudizi sul fantasy e sulla letteratura moderna.
Un esempio è stato l’intervento di Giovanni Pannacci. Sorvolando sull’inutile epiteto di scrittore fantasy malinconico, ha rivolto una domanda che mi ha purtroppo sorpreso. Mi correggo, non mi ha sorpreso,  ma ha semplicemente confermato l’esistenza di pregiudizi sul fantasy che derivano dalla totale ignoranza in materia.
In particolare ha suggerito di far leggere ai giovani romanzi più “realistici” rispetto a quelli fantasy. Siamo al solito punto, le persone parlano senza conoscere. Ergo, mi permetto di consigliare a Pannacci di leggersi qualche libro di letteratura fantastica (Ende, in primis) per capire quanto siano REALI e vicini al mondo d’oggi e come possano rappresentare ottimi romanzi di formazione per i ragazzi. Leggete, informatevi e poi parlate. Grazie.
Domenica, con Licia Troisi, ero presente al Romics. Manifestazione un po’ sottotono, se non fosse per il cosplay che ormai ha catalizzato l’evento. In una sala enorme che poteva contenere più di 500 persone, abbiamo discusso a lungo sui nostri libri e sul fantasy in generale, moderati da Wings of Magic. L’ennesima presentazione con Licia, che però ogni volta si rivela frizzante grazie alle domande del pubblico sempre interessanti.
Segnalo il piccolo resoconto di Elio Scardaci a riguardo.
A presto con qualche foto e video.

11 Commenti

  1. Possono dire ciò che vogliono, ma il fantasy non me lo toglierà mai nessuno, neanche a 90 anni(dovessi mai arrivarci!)

  2. Ogni lettore ha il sacrosanto diritto di leggere ciò che è nelle sue corde. Se non ama il fantasy o i romanzi rosa, nessuno lo costringerà mai a farlo.

    Concordo tuttavia su ciò che Giovanni ha scritto sul suo blog: anche il libro più bello può risultare indigeribile a un giovane se l'insegnante lo costringe a redigere una scheda di valutazione sui personaggi, sintesi e quant'altro. Lasciamo liberi i giovani di gustarsi un buon libro.

    Un altro intervento mi ha fatto storcere un po' il naso. Una professoressa (mi perdonerà se non ricordo il suo nome) ha affermato che ha iniziato a leggere Harry Potter ma che, trovandolo estremamente noioso, l'ha chiuso dopo poche pagine.
    Donc, ritengo che sia un errore estremamente grave. Ovvio, HP è un libro per ragazzi, può risultare ingenuo per gli adulti, oppure poco interessante per la sua vena fantastica. Ma è un fenomeno di massa, che ha catalizzato l'attenzione di milioni di ragazzi, anche i più restii a leggere.
    Una professoressa che sceglie il mestiere di interfacciarsi con i giovani di scuole elementari e medie, ha il dovere di "sforzarsi" a capire ciò che li attrae. Un piccolo sforzo, necessario per il lavoro che svolge.

    Alice Bigli invece è stata fantastica. Con grinta dirompente, ha espresso le sue idee su come "svecchiare" i programmi scolastici, fermi al dopoguerra. Discorsi concreti, che derivano dalla sua esperienza di libraia e dal contatto assiduo con i giovani lettori.

    Ciao,
    Francesco

  3. Caro Francesco, evidentemente non sono riuscito ad esprimermi bene, venerdì. Approfitterei della tua ospitalità, per spiegarmi ora. Io non ho pregiudizi sul fantasy, né ho “suggerito” che i giovani dovrebbero leggere questo o quell’altro (da insegnante so quanto sia importante leggere tout-court, figurati se mi permetto di esprimere giudizi sulle predilezioni letterarie della gente…).
    Nel mio intervento ho chiesto solo se, secondo voi, oltre alla letteratura fantasy e a quella sentimentale, si poteva rintracciare nel mercato editoriale destinato agli adolescenti un tipo di letteratura più legata al reale, che usi, cioè, la realtà per sviluppare narrazioni legate al vissuto quotidiano dei ragazzi. (Nella mia esperienza di lettore giovane adulto, ad esempio, rimane fortissimo il ricordo dei “Gialli dei ragazzi” della Mondadori.) Ma con questo non intendevo certo dire che sarebbe una letteratura migliore o superiore rispetto ad altri generi. Sarebbe come dire: se ami il cinema di Fellini non puoi amare il cinema di Truffaut. E sappiamo benissimo che non è così.
    Un caro saluto,
    Giovanni

  4. Ciao Giovanni,
    il punto è che non concordo sull'affermazione "narrazioni legate al vissuto quotidiano".
    Ci sono moltissimi romanzi di genere fantastico che si basano esclusivamente sul vissuto quotidiano dei loro protagonisti, e spesso l'elemento fantastico è semplicemente un'arma per raccontare di realtà più complesse. Vestirle con la metafora, esprimere concetti che sarebbero altrimenti ostici.
    Vi sono molti libri fantastici che hanno come base narrativa un evento storico o semplicemente il mondo d'oggi.
    Anzi, come dimostrano i fatti, proprio i libri legati al vissuto quotidiano dei ragazzi (Meyer, Rowling) sono quelli che hanno maggiore riscontro.
    Poi, naturalmente, occorre saper trovare i buoni libri, avere la capacità di scegliere il libro più impegnativo e quello più comunicativo.
    E ritengo che libri più leggeri (Moccia,Meyer) possano essere di grande aiuto per coloro che non sono "abituati" alla lettura. Possono essere dei buoni starter per infondere una passione che i ragazzi non conoscevano di avere (o si vergognavano di avere), Magari in futuro leggeranno anche saggistica o libri più corposi.
    Se trovi un ragazzo che si rifiuta di leggere (o meglio, si annoia a leggere) e gli proponi un Verga, stai sicuro che nella sua vita conoscerà solo il catalogo della Playstation.

    Per raggiungere questo scopo, i professori dovrebbero conoscere la letteratura odierna e, vista la popolarità del genere fantasy, dovrebbero allargare le loro conoscenze senza pregiudizi. Cosa che purtroppo non accade, e continuano a insistere sui soliti titoli classici (non da escludere, ma da affiancare).

    Un saluto,
    Francesco

  5. Il Romics senza il cosplay fallirebbe, lo sanno tutti, tra l'altro il contest di cosplay è anche organizzato da schifo… diciamo che il Romics avrebbe bisogno di un'organizzazione migliore in tutti i fronti… XD

    X-Bye

  6. Sgrunt.
    Mi sono fatto un paio di conti e mi sa che Lucca quest'anno me la sogno…

    >:(

    Fab

  7. Ok…ho la soluzione…aboliamo la parola "fantasy" e sostituiamola con….ecco…dunque…suggerimenti? 🙂

  8. Ciao Francesco,
    come stai?? E' tanto che non passo di qui…
    scusami ma ho una vita un po' movimentata… ^___-

    Che pizza ho letto solo adesso che eri al romics… sarei venuta con tutta la febbre a farmi firmare Estasia 2… Ho letto che arriverà in primavera Estasia 3… non vedo l'ora di leggerlo!
    Non ho capito quando uscirà Prodigium… devo leggerlo! Penso che farò tutta la "Collezione"… poi hanno delle copertine troppo belle… ah complimenti per quella di Prodigium. E' molto bella!

    Come faccio a farmi firmare i libri???

    Un abbraccio

    Bianca

  9. Ciao Bianca,
    sarò alla festa di Corcolle (roma) il 25 ottobre, ci possiamo trovare là.

    Credo che a Corcolle ci siano anche copie di Prodigium
    Un saluto,
    Francesco

  10. Ciao Anonimo,
    essenzialmente è una traduzione dall'inglese "young adults" e serve per identificare una particolare fascia di lettori che non sono più ragazzi ma non sono ancora adulti. Generalmente dai 12 ai 18 anni.

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