In bed with… M4M (parte 2)

Ottava parte: Re-invent Yourself (2003–2005)

“Il rischio è il liquido amniotico dell’artista.

Non mi spaventa, mi stimola.

Superati i cinquant’anni non voglio restare chiusa in una gabbia,

né rimanere imbottigliata come acqua minerale.

L’etichetta che mi avete affibbiato non corrisponde al prodotto?

Fatti vostri.”

Dopo l’11 settembre molte cose cambiano in America. L’Occidente ha ammesso la propria vulnerabilità, l’attacco al World Trade Center ha dimostrato come anche la più grande potenza mondiale può essere piegata dal terrorismo e colpita dritta nel suo cuore. Adesso è evidente quanto sia fragile ed effimero il sogno americano, l’11 settembre segna l’inizio di una crisi spirituale ed economica che dagli Stati Uniti si estende a tutto il mondo.

La paura si trasforma in un’ossessione, una vera paranoia che lo stesso Governo americano sfrutta per rinsaldare una popolarità che si è inevitabilmente incrinata. Così come i cittadini, anche gli artisti esprimono uno stato d’animo sfiduciato e scettico.

«Sentivo che l’America era in una posizione molto vulnerabile. Tutte le sue certezze stavano crollando a picco, e con loro gli americani. La gente era vulnerabile e molto confusa», conferma la stessa Madonna.

La cantante non è più la ragazzina ribelle degli anni Ottanta, ma una donna adulta pronta a porsi le stesse domande di ogni madre: quale sarà il futuro per i miei figli? Dove stiamo andando? Chi prende le decisioni per noi, pensa al nostro interesse? Domande a cui non riesce a trovare delle valide risposte.

«Ho paura del futuro, temo per i miei figli. Il nostro più grande pericolo non è il terrorismo, non è l’Iraq o l’Impero del Male. Il nostro più grande rischio è la mancanza di leadership, la mancanza di onestà, la completa mancanza di coscienza ».

Madonna osserva con occhio critico la situazione politica americana e ne rimane atterrita: Bush è pronto a scendere in campo contro l’Iraq, ha intenzione di rispondere al terrorismo con altrettanta violenza con l’unico scopo rinsaldare quel sogno americano che si è mistificato in mera illusione, alzando ipocritamente il pugno per dimostrare la propria potenza. Il mondo, nel frattempo, si spacca: Paesi come la Francia, la Cina e la Russia esprimono il loro disaccordo, mentre gli Stati Uniti ingaggiano un braccio di ferro con la Gran Bretagna schierandosi contro lo Statuto dell’Onu.

Il nono album di Madonna, AMERICAN LIFE, nasce proprio in questo clima d’incertezza e, se vogliamo, anche di rabbia. Un disco profondamente intimista, in cui l’artista torna ad essere la donna dai capelli scuri che tenta di tirare le somme e capire dove sta andando. Una Madonna decisa e rivoluzionaria, che appare in copertina con un look alla Che Guevara, pronta a lottare per i valori in cui crede e a opporsi agli ideali di George W. Bush.

 

 

 

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