Full Stop.

Non è bello un post impopolare di martedì. Pace, lo scrivo lo stesso.

Stop con l’invio dei manoscritti. Da oggi li metto tutti in pausa e cancello i nuovi arrivi. Le motivazioni, oltre al tempo ormai inesistente, sono le seguenti:

a. Inutile che mi mandiate poesie. Le ultime decenti che ho letto – controvoglia – è stato alle superiori. Non mi intendo di poesia, non saprei che dirvi

b. Non sono un editore e non lo sarò mai. E non sono neppure un agente

c. Se scrivete alla mia mail, credo sappiate che sono uno scrittore. Ecco, sarebbe carino che se mi contattate:

c1. lo state facendo perché avete letto qualche mio libro e mi apprezzate come autore

c2. non avete letto un cacchio di me, ma sapete almeno che scrivo romanzi di genere fantastico

Allora, non parlo di email in cui si chiedono consigli. Quelli li do volentieri. Parlo di email in cui mi si chiede un parere sul proprio lavoro, e anche una spintarella verso qualche editore.

Ecco, mi spiace, ma visto il 99% dei casi non appartiene ai punti a), b), c1), c2), questo sarà il mio atteggiamento. Perché l’invio broadcast implica uno scarso rispetto del mittente e del destinatario.

7 Commenti

  1. ciao Francesco,
    mi ero ripromesso di non commentare più fino alla possibilità di conoscerti meglio come Autore.
    Non sono ancora riuscito a leggerti per intero, ma il post mi stuzzica una replica, ti quoto una mia in quanto stimolato dalla tuo accanimento sul tema.

    George Lucas, li chiama Padawan, dall’altra parte c’è il maestro, il mentore, sarebbe bello che i giovani autori, gli esordienti avessero una figura di riferimento che li possa consigliare e supportare, nella loro crescita.
    Forse dietro le sconfusionate e inopportune domande che ricevi ci sono giovani Padawan in cerca del loro Maestro Jedi.

  2. Ciao Sergio. Il punto è che io non mi sento di poter essere mentore per nessuno. Posso dare dei consigli su come scrivere o muoversi nell’ambito editoriale, il tutto derivante dalla mia esperienza che – torno a ribadire – è di solo cinque anni.
    Poi, di nuovo. Io sono sempre disponibile a dare un aiuto, anche se si tratta di mondo virtuale e persone che si manifestano con un nick o un’email. Nulla in contrario, fa parte del gioco.
    Ciò che pretendo è rispetto e netiquette. In pratica, perché dovrei sbattermi a leggere tutto il suo libro e correggertelo, se non si è neppure degnato di leggere su wikipedia la mia bio? Sfrutta la mail con centinai di destinatari, perché tutto è gratuito, sperando che qualche coglione gli risponda e lo possa aiutare. E’ il famoso tentar non nuoce, tranne ai neuroni s’intende.
    Lo trovo un modo molto opportunista, arrogante e maleducato. E mi domando se fuori dall’editoria, nella vita in generale, si comportino allo stesso modo.
    In maniera meno cortese, vadano pure a quel paese.

  3. Adesso l’impopolare divento io.
    Mi chiedevo come facevi a reggere dando tanta disponibilità. Perché leggere manoscritti porta via tempo e in cambio porta aspettative da parte di chi resta in attesa di lettura. Aspettative che tu possa aiutare a pubblicare.
    Ma a prescindere da questo, c’è la questione tempo, che è limitato. C’è il lavoro, la scrittura, la lettura, l’occuparsi del cane e poi, cosa strana, c’è anche la vita sociale e personale, dei rapporti con gli altri. Non si può smettere di vivere per gli altri, non si può aiutare tutti (fra parentesi, avuto quello che vogliono, si dimenticano di chi ha aiutato e dato disponibilità.)
    Sei impopolare a fare certe scelte? No, è giusto mettere dei paletti, altrimenti tutte le energie vengono risucchiate, perché si ha solo una vita da vivere.

  4. Mi associo a M.T. nel dire “come hai resistito finora?” xD Io sono uno studente universitario e solo fra studi e un briciolo di vita sociale trovo appena il tempo di scrivere e leggere un capitolo di un libro al giorno… Non immagino nemmeno tu, che lavori, come potessi trovarne il tempo xD Poi per la maleducazione sfondi una porta aperta, purtroppo -.-‘

  5. Avete ragione tutti, c’è poco da essere impopolari… il tempo è una variabile con cui dobbiamo fare i conti tutti quanti.L’educazione poi, quella a cui fa riferimento Francesco dovrebbe essere un prerequisito di qualsiasi rapporto, se pur virtuale. Avevo divagato, pensando come sarebbe bella una società che rivalutasse la figura del maestro di vita.
    Come uomo di 45 anni, professionista e padre, sarebbe bello avere una figura di riferimento ed essere a mia volta di riferimento per qualcuno. Sarebbe un circolo virtuoso che dal piccolo potrebbe forse contagiare l’intera società. (perdonate lo sproloquio idealista).

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