La fine

Stamani mi sono alzato presto, perché dovevo fare le valigie e partire per la Corsica. Mentre facevo colazione, le idee sull’epilogo di Estasia frullavano nella mia mente. Il finale era già chiaro, bastava solo trasformarlo in parole. Perché dunque dovevo attendere una settimana e lasciar  svanire l’emozione di quel momento? Era un sentimento viscerale, genuino, irrefrenabile; proprio quello da cui scaturiscono le mie pagine migliori.
E così è stato. In poco più di due ore ho messo la parola “fine” al mio quarto libro.
Estasia è conclusa.
Come mi sento? Un turbinio di sentimenti contrastanti. Svuotato ma colmo di gioia, felice per come ho realizzato il libro ma dispiaciuto per aver detto addio all’estasiano che c’è in me. Come sempre, quando si chiude una porta se ne aprono altre mille, e ciò mi rincuora. Occorre guardare avanti.
Mi aspetta un lungo cammino, lo so, e al mio ritorno la seconda stesura non sarà delle più facili. Ma ormai ci sono abituato, fa parte di questo gioco.
Un post breve, solo per condividere questa gioia con voi.
A presto,
Francesco.

12 Commenti

  1. Credo che l'estasiano che è in noi non svanisce affatto, ed è una fortuna!
    Complimenti per il tuo terzo the end e buone vacanze 🙂

  2. Sono commossa… sigh… Complimenti!

    si soffia il naso rumorosamente nel fazzoletto.

    Pamela Miss Black

  3. l'ESTAte è terminata.
    ESTASIA è terminata.
    credo che quESTA SIA solo la fine di un primo ciclo, non ci rESTA che attendere.
    nel frattempo buone vacanze in direzione ovEST, ah ecco permettimi un piccolo spoiler su 1984… ESTASIA…

  4. sono mucho contenta per te!!
    goditi le vacanze, ora 🙂

    p.s. ma quando fai la seconda stesura, cambia molto rispetto a come hai scritto nella prima??
    un abbraccio.

  5. Grazie a tutti 😉

    Sì, Thirrin, alcuni capitolo possono essere anche riscritti. Agisco soprattutto sullo stile e sulle incongruenze, ma capita raramente che vada a modificare la trama.

  6. Visto che bloggo poco e mi perdo sempre le puntate precedenti. Corsica per vacanza o per trasferta? In ogni caso, buon viaggio! A proposito. Quella sensazione di "svuotamento" di cui parli… mi fa venire in mente qualcosa di un tantino meno artistico di un libro. Mi ricorda il giorno in cui ho consegnato la tesi. Solo che dopo non sono fuggita in Corsica, maledizione!!! 🙂

    (Ultima cosa. Finalmente, dopo anni, ho aggiornato il blogroll… ora sei linkato anche tu. Un po' in ritardo, pazienza!)

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