I tre Pilastri di Estasia

Ci siamo. Prima o poi sapevo che avrei dovuto affrontare l’argomento e ritengo il momento sia giunto. Almeno questo post mi servirà di richiamo a qualche email che ogni tanto mi giunge.

Eccoci a noi, vi svelo il senso con cui ho scritto Estasia. Questo libro, scritto in prima bozza nel lontano 1990, è stato ripreso nel 2005, in un periodo un po’ “tosto” della mia vita. Da lì, un susseguirsi di vicende l’hanno portato fino allo scaffale di qualcuno di voi.

Non voglio parlare del significato di Estasia, mi pare di averlo espresso ampiamente nella prefazione del libro. Vorrei invece esprimere i tre pilastri che hanno sorretto l’ispirazione con cui l’ho scritto.

 

Primo: Il desiderio di Evasione.

Non esiste il fantasy se questo non spinge a  sognare, a evadere dal mondo in cui si trova e fantasticare di regni e storie lontane. Questo è il succo del fantasy puro, senza alcuna ulteriore pretesa, solo il desiderio di gioire tra le pagine di un libro. Così è nato Bolak, il mare di Globos, Cleo e tanto altro ancora.

 

Secondo: Bussare con un messaggio.

Estasia non ha la pretesa di insegnare nulla. Questo libro pone semplicemente il lettore davanti ad alcune verità, insinuando il dubbio che al mondo d’oggi non sia affatto conveniente stigmatizzare i sentimenti più semplici, né reputarli banali: sono proprio loro il perno della nostra vita. E, badate bene, non mi è mai passato per la testa di pormi come santone o profeta, tutto ciò che descrivo, caratterizzo ed estremizzo in Estasia è semplicemente il mondo che mi circonda. Questo non significa che io ne sia esente, tutt’altro. Forse i quadri che ho pitturato con maggior efficacia sono quelli che ritraggono la mia vita. Sono gli eccessi che ho vissuto sulla mia pelle. Sono i miei sbagli del passato, presente e futuro. E chi mi conosce sa bene che sono pieno di difetti, dalla punta dei capelli all’unghia dell’alluce.

Ma proprio dalla mia imperfezione scaturisce l’ispirazione per pagine come Melòdia, Zifio, la Visione Ancestrale.

 

Terzo: l’omaggio a Ende e Dante.

Su questo spendo qualche parola in più. Non nascondiamoci dietro un paraocchi, richiami a libri che hanno segnato la storia del fantasy ci sono eccome. Mi dispiace che questo venga interpretato come la volontà di voler “copiare” libri famosi del passato. Detto fra di noi, se questa fosse stata la mia intenzione, non avrei certamente scelto loro due, ma un pincopallo qualsiasi.

Ende: sublime, è da sempre il mio autore preferito, mentore e musa ispiratrice. Proprio a lui ho dedicato i primi capitoli, almeno fino all’incontro con Bolak. E ve lo dico con tutta franchezza, la questione fu sollevata  a suo tempo, ma rimasi fermo nelle mie posizioni. Primo, per non tradire il Francesco quattordicenne, secondo perché era mia ferma intenzione omaggiare un romanzo come la “Storia Infinita” . Ben venga quindi Fizban, la tartaruga gigante. Personaggio comparsa, avrei speso un ora di editing per trasformarlo in un serpe gigante o un volatile. Ma non ho voluto.

Dante: sommo poeta, eccelso architetto del fantastico. Vi dico la verità, nel momento in cui strutturavo il Palazzo dell’Inverso fui indeciso se rendere lode al suo “Inferno”. Tremavo all’idea della schifezza che potevo tirar fuori. Ma mi dissi «Ci provo» e, quando finii la prima stesura, ne ero talmente soddisfatto da lasciarla pressoché intatta.

Suggerisco solo di non soffermarsi alla superficie. Inforchiamo gli occhiali di Amos e guardiamo oltre.

Altrimenti una Regina addormentata sarà ripudiata nell’immaginario collettivo della Bella Addormentata, un’Adunanza prima di una qualsiasi Missione sarà sempre quella della Storia Infinita, un elfo o un nano saranno sempre presi in prestito dal Signore degli Anelli.

D’altronde, si deve pur accettare che ogni lettore si immedesimi a suo modo nella libro e catturi particolari momenti riferendoli a elementi/libri/film a lui familiari. Alla fine è l’animo umano a spingerci inconsciamente o meno alla continua ricerca di punti d’appoggio e di paragone, in qualsiasi contingenza della vita.

 

E comunque sia, a mio modesto avviso, la vera bontà di un libro è una sola.

Se quando hai chiuso l’ultima pagina ti ha lasciato almeno un’emozione nel cuore.

31 Commenti

  1. Temo sinceramente di rovinare il tuo splendido post con le mie parole. E’ vero, oggi molta gente pensa che un libro fantasy debba necessariamente avere a che fare con pilastri letterari come “Il Signore degli Anelli”, e questo è davvero un peccato. Ma purtroppo, a meno di non voler costruire un universo parallelo con esseri che non esistono neanche negli incubi più fervidi di un pazzo scatenato, noi “homi” sapiens sapiens dobbiamo per forza ricorrere a parsonaggi leggendari o mitologici. Il tuo esempio della tartaruga gigante, Francesco, è stato ottimo, a questo proposito. Chissà, forse un giorno la gente deciderà di lasciarsi alle spalle questo pregiudizio del plagio! Saluti!

  2. Ciao Dihar, invece è un’ottima osservazione e non sciupa nulla, anzi integra il post.Ma non dimentichiamo che anche il Maestro Tolkien ha attinto alla mitologia nordica nella sua scrittura durata una via.

    E voglio essere sincero fino alla fine: io non sono riuscito a leggere Tolkien. Non è lo stile che fa per me, non mi coinvolgeva, rimanevo ingarbugliato nelle sue infinite descrizioni.

    Tanto di cappello per aver costruito un mondo perfetto, un nuovo immaginario che è Storia.

    Tuttavia io personalmente cerco altro nei libri, emozioni, verità, vibrazioni. Se lo scopo è ottenere a ogni costo il nuovo e l’originale, esiste il forte rischio che il libro scada nel caos più completo senza comunicarti veramente nulla.

    Meglio una semplice emozione, a un’affettata crostruzione a tavolino.

  3. Questo post è bellissimo! Devo dire con sincerità che anche a me la scrittura di tolkien non mi ha coinvolto fino in fondo. Premetto che odio le descrizioni troppo fittizie di un libro e nel Signore degli anelli mi sono ritrovato proprio coinvolto in lunghissimi passi in cui tolkien non smetteva di descrivere una data foglia o un raggio di sole che si rifrangeva su un ramo… ecc

    Sia inteso che è un giudizio del tutto soggettivo. (giusto per non creare troppe polemiche)

    Passando ad Estasia devo dire che anch’io ho trovato fin troppe similitudini con la Storia Infinita (principessa bambina -> regina, drago volante -> coran, amuleto -> diadema, ecc…) ma l’importante è chiarire che si voleva fare un omaggio ad Ende fin da subito, così da zittire sul nascere le future critiche che inevitabilmente arriveranno.

    Ciro

  4. Ciauuu…ecccomi qua!!!

    Mmmm in realtà quello che penso sul tuo libro credo tu ormai lo sappia bene! L’ho spulciato il più possibile proprio con te! Sopratutto il terzo punto.

    Il primo, non so, è asssolutamente vero, ma penso che un po’ tutti i generi (di romanzi) siano una sorta di evasione: raccontare le cose come vogliamo, “comandare” il mondo che stiamo creando con le nostre manine e farlo girare come noi meglio desideriamo. è ovvio che il fantasy si avvicina di più a una libertà totale.

    Il secondo punto…mi sembra quasi banale, o meglio banale il dover sottolineare “invio messaggio è diverso -ma non ci sta il simbolo diverso sulla mia tastiera????!!!- da io sono perfetto”. Forse sono cresciuta con il motto “fai quello che il prete dice, non quello che il prete fa”(…lungi da me darti del prete!!!!!!!!!). Con questo voglio dire che trasmettere un buon messaggio va al di là di come noi ci comportiamo, spesso, anzi, rispecchia come noi vorremmo essere e non siamo. Altre volte come vorremmo il mondo in generale, a volte come siamo e vorremmo fossero gli altri. Ma questo non cambia, a mio avviso, che un buon messaggio debba essere letto per quello che è.

    In effetti anche a meTolkien risulta complesso…poi non so, sarà che me l’hanno regalato a 8 anni e ne rimasi scioccata!! O__O Nonostante tutto quando ci riprovo non trovo nulla nel modo di scrivere che mi colpisca o mi invogli ad andare avanti…

    Anche io non voglio lanciare nessun flame: è una mia modestissima opinione!

    Baciotti

    Amaswattame…

    o Amaswattami…..

    o emaswappame? vabbè fai un po’ tu…

    Ps.vorrei sottolineare che IO i tuoi post seri li leggo e li commento!!

  5. X Ciro: Bene dunque ci siamo ben capiti 😉

    X Amaswattame: eh lo so, ma te lo sempre detto che sei una ragazza diligente 😉

  6. Io credo che il fantasy è bello proprio perchè non ha confini, nemmeno di personaggi. Si puo’ omaggiare Ende o Dante in una prefazione, senza per forza riproporre situazioni identiche nel lbro. Ho letto Estasia, l’adunanza è quella della Storia Infinita. Pure i personaggi di tutti i tipi che la popolano e l’arrivo del ragazzo prescelto è identica. La tartaruga è quella della Storia Infinita. L’impressione che ho avuto è l’usare La Storia Infinita per iniziare l’avventura. Poi una volta iniziata, sulla spinta di questo “incipit” Endiano proseguire sull’onda lunga. Sicuramente mi sbaglio, ma l’impressione che ho è questa.

  7. Ciao utente anonimo, innanzi tutto grazie di aver fatto visita ed espresso la tua opinione. Mi pare di aver speso diverse parole a riguardo, per cui accetto il tuo punto di vista che non è concorde al mio.

    Tuttavia non dimentichiamoci che ciò a cui ti riferisci sono 4 capitoli, ossia 90 pagine su 512.

    Mi farebbe quindi piacere avere anche la tua opinione sulle restanti 450 pagine, altrimenti diventa una critica a mio avviso poco costruttiva.

    E’ che qualche volta mi piacerebbe parlare di altre cose, e non solo di questa critica ahimè anche troppo banale e scontata da fare. A maggior ragione che estasua che non è solamente questo, ma anche Melòdia, Visione Ancestrale, Zifio, Palazzo dell’Inverso e Disperio.

    Non capisco neppure se l’hai finito e se ti è piaciuto o meno.

  8. e’ ovvio che il resto del libro è diverso dalla Storia Infinita, ci mancherebbe che fossero uguali anche gli altri capitoli.. se si parla di queste cose è perchè sono talmente evidenti che per me non possono passare inosservate.. Poi uno fa quello che vuole, io parlo per me e per quello che mi ha trasmesso il libro. Omaggio a Ende o altro, resta il fatto che i primi capitoli sono il film della Storia Infinita

  9. Ok, quindi questa tua critica nasce da 1/5 del libro.

    Ripeto, anche se abbiamo visioni diverse rispetto assolutamente il tuo punto di vista.

    Resto quindi in attesa dei restanti 4/5, che ne so… Scacchiera Mutante? Visione Ancestrale? Melòdia? Cleo? Zifio? Cristal? Naturalia? Palazzo dell’Inverso? Non Cancello?

    Voglio semplicemente dire che accolgo il tuo punto di vista, ossia di un lettore a cui l’omaggio al libro (e non al film…) non è piaciuto. Ma visto che ricopre una parte minore del libro, sarei curioso di sapere cosa ne pensi del rimanente, nel bene e nel male.

    Una curiosità, sei tante volte scrittore o in cerca di pubblicazione?

  10. Anch’io resto in attesa di trovare qualcosa di nuovo.. sono andato, oltre l’incontro con Bolak e mi trovo la palude maleodorante dell’Acquitrino con i sassi da saltarci sopra.. spero non sia un omaggio alla Gora dell’Eterno Fetore (anche lì la protagonista e l’impavido Sir Dydimus la superavano saltellando sui sassi).

    Fino ad ora le pagine che ho letto sono state un condensato di situazioni che ho già visto. Da un libro fantasy mi aspetto fantasia, mentre per ora ho trovato solo spezzoni già visti.

    Cmq andrò avanti nella lettura ma più a fatica di quando l’ho comprato.

    P.S. Non sono uno scrittore, solo un semplice lettore molto attento a cio’ che leggo e ai particolari

  11. Ciao ennesimo anonimo,

    con la speranza che un giorno sapremo il tuo nome.

    Perdonami ma a mio avviso si rasenta l’assurdo.

    Ci sono libri pieni di paludi, e non mi sembra che tutte vengano ricondotte all’Eterno Fetore. In tal caso ti posso assicurare che Ende non ne è stato l’inventore.

    Qui veramente si vede una pietra è e la Storia Infinita.

    Anzi, se è questo lo spirito con cui leggi Estasia, ti consiglio di chiuderlo immediatamente e leggerti qualche altro libro. Nessuno ti costringe

    Ciao,

    Francesco

  12. Scusate se rompo le uova nel paniere intromettendomi nella vostra parentesi “idilliaca”: io Estasìa l’ho letto e le osservazioni da fare sono tante. E’ vero, i riferimenti alla Storia Infinita non sono neanche celati, così come sarebbe possibile trovare qualsiasi somiglianza con qualsiasi altro libro fantasy. Però stiamo dimenticando una cosa: la vita di ognuno è plasmata dalle esperienze che ognuno fa per cui anche dei libri che ha letto. Io stessa non riuscirei a immaginare un inferno diverso da quello dantesco o un mondo magico diverso da quello potteriano. Quindi mi sembra davvero inutile continuare a dire che Estasìa sembra ricalcare la Storia Infinita, davvero inutile. E poi, anche del Ciclo di Shannara di Brooks si dice sia molto simile al Signore degli Anelli, ma non mi sembra che per questo abbia avuto meno successo o non lo legga nessuno. Quando si scrive (non solo di fantasy ) è normale che ci siano dei temi ricorrenti, ma è così perchè quelle sono le esperienze che abbiamo vissuto, nonostante la fantasia possa essere illimitata. Io proporrei di apprezzare Estasìa nel complesso, così com’è, accettando qualsiasi riferimento a qualsiasi altro mondo immaginato da qualcun altro… e poi secondo me vi state perdendo in troppe chiacchiere inutili: il palazzo dell’Inverso è uno spasso!!! 🙂

  13. Ho letto un po’ di commenti e ci sono rimasta male.

    Sono di parte, lo dico chiaro e tondo, ma una cosa mi urta un po’.

    Mi sono capitati in mano diversi fantasy con elfi, nani ecc, considerati originali anche se ricalcano Tolkien.

    La maggior parte del Fantasy segue le orme di Tolkien. Buona parte prende spunto più o meno evidente da miti cleti, da fiabe popolari, da leggende.

    Però se si cita Ende è plagio. Perchè?

    Mi dispiace, questo, perchè ho sempre l’impressione che di Estasia si fraintenda lo spirito con cui queste citazioni sono state inserite. Personalmente le ho apprezzate molto, anche ammettendo che nella prima parte siano più marcate: questo riaggancia con prepotenza il romanzo alla sua fonte, senza però togliere al testo la sua originalità.

  14. Lo spirito con cui leggo Estasia è lo spirito con cui leggo ogni libro: mi aspetto di leggere cose che non ho mai letto e di immaginare situazioni che non ho mai immaginato. Estasia, visivamente, mi fa rivivere situazioni che ho già rivisto. Chiamale associazioni, chiamale come vuoi. Ne ho letti di libri fantasy e non è vero che tutte le adunanze ricordano La Storia Infinita, ognuna è singolare; anzi, non è detto che per forza ci debba essere un’adunanza.

    Il punto è proprio quello che hai detto: ci sono un sacco di paludi (e ne ho lette di paludi) e non riconducono alla Gora dell’Eterno Fetore. Perchè quella di Estasia, visivamente, invece mi ha condotto proprio lì e non mi ha fatto immaginare un’altra palude?

    I casi sono due: o sono solo io che la riconduco alla Gora dell’Eterno Fetore, oppure ci sono dei particolari descrittivi che fanno ricondurre lì.

    Sì, ho letto solo una parte del libro. Ma conta anche quella e se quella prima parte piena di citazioni e di situazioni già viste poi mi condiziona la lettura portandomi a trovare similitudini in ogni cosa, di chi è la colpa? E’ lo scrittore che deve “accompagnare” il lettore attraverso il libro. Se il libro era originale fin da subito, magari non sarei stato portato a trovare similitudini con altre cose già viste.

    Da scrittore non è giusto che accetti le critiche invitando il lettore a chiudere il tuo libro

  15. Il caso deriva semplicemente dal fatto che oramai stai vivendo Estasia come un collage di altri racconti fantasy. Per cui tutto ciò che ti ricorda altri libri sei pronto a criticarlo, le cose invece che non trovi le tieni ben reticenti.

    Insomma un modo di leggere il libro che non credo sia fruttuoso.

    Così quando arriverai alla scacchiera mutante mi dirai: Ah! c’è pure in Harry Potter!

    Beh qui ti dirò la verità, la scacchiera fa parte del manoscritto del 1990, quando HP neppure era nella mente della Rowling. E la scacchiera mutante è ben diversa da HP, ma la lettura che stai facendo ti indurrà a leggerlo in questi termini.

    Strano che Bolak non ti è sembrato Smeagol a questo punto.

    Proprio per questo ribadisco che non sei assolutamente costretto a leggere un libro che non reputi interessante.

    Se cerchi l’assoluta originalità di fattie ambientazioni forse non si addice ai tuoi gusti. Ma credo sia una battaglia difficile trovare un fantasy che non riproponga in chiave diversa argomenti già citati.

  16. Bah, rimango allibita.

    Si parla di Saga e c’è chi già dopo 100 pagine si scomoda per cercare il blog dell’autore e attaccarlo con critiche.

    Sono d’accordo con lui, se questo è il modo di procedere, si chiuda il libro e si butti via. Io sinceramente aspetto di leggere l’ultima pagina di un libro e poi trarne le conclusioni.

    E vi dico la verità, alcune cose di Estasia mi hanno fatto storcere il naso, molte altre mi sono piaciute.

    Del resto mi pare di capire che è anche l’opera prima di questo autore, per cui sono propensa anche ad aspettare un secondo libro.

    Estasia mi è piaciuta molto per le sensazioni che mi ha dato. Sono concorde, da metà in poi è molto più bello. La visione ancestrale stupenda, così come i nove cancelli.

    Cosa c’è di sbagliato in questo libro? L’ingenuità di alcuni combattimenti, così come la personalità di alcuni personaggi, Danny Martin compreso.

    Ma non vedo grande pecca nel rifarsi a modelli del passato.

    Siamo sinceri quale autore non l’ha fatto?

    Tolkien si è rifatto a leggende celtiche, e a Tolkien si è rifatto il mondo: Brooks, Martin e Licia Troisi per citarne alcuni.

    Passiamo ai fantasy per ragazzi, ai blasonati Rowling o Pullman. Quest’ultimo ho capiato ovunque, lo dice lui stesso nei ringraziamenti, ma ha costruito un’ottima saga.

    Rowling: guai a toccarla. Eppure i primi due libri sono di una semplicità disarmante, topos ripresi ovunque conditi con qualche elemento di genialità (uno per tutti, il quidditch).

    Quindi dove è questa grande originalità che leggiamo in altri romanzi bestseller? Vogliamo solo criticare perchè l’autore è italiano?

    Leggiamo prima l’intero libro, riserviamoci anche un secondo e tiriamo le somme con intelligenza.

    Altrimenti chiudiamo il libro e taciamo.

    Dede

  17. Sì.. però perchè questa sensazione di “collage” ce l’ho avuta solo con Estasia e non con altri libri? Se ci fossero “collage” in altri libri non faticherei certo a trovarli.

    L’unica cosa che è uguale in ogni fantasy è il Viaggio dell’Eroe (mondo ordinario, varco della prima soglia, incontro col mentore, superamento delle prove, ritorno con l’elisir) per il resto le situazioni cambiano sempre.

    Tutti i libri hanno riferimenti singoli (Albus Silente non è forse Merlino? Non è forse Gandalf? Anche nel look), ma il contesto complessivo risulta cmq originale (come Harry Potter, appunto).

    In Estasia la sensazione che mi dà è l’opposto: ovvero personaggi inseriti all’interno di un contesto e situazioni già viste.

    Ora, non essendo partito prevenuto nei confronti di Estasia e, anzi, avendolo comprato con molto entusiasmo e fretta di leggerlo, la domanda è: perchè Estasia mi dà la sensazione di “collage” e altri libri no?

  18. X Dede:

    grazie della lunga email che mi ha scritto, e apprezzo le critiche anche più dure. Sono d’accordo con molte di esse, specialmente sull’approfondimento psicologico di alcuni personaggi, a volte tirato un po’ via.

    Sono tuttavia felice di aver scritto Estasia2 libero da critiche, ha potuto nascere in modo spontaneo. Ma ho deciso proprio di fare un audit, per ascoltare le critiche. Così come le critiche di Estasia1 non mi scivolano addosso ma sicuramente mi miglioreranno nella scrittura (cosa ahimè per nulla banale).

    Estasia2 fisiologicamente ha pochissimi omaggi, tranne un breve e simpatico accenno a Dante, un personaggio archetipo stile Donna gatto-Tomb Raider (insomma l’eroina stronza di turno) e 2 pagine che omaggiano la Foresta dei Pugni volanti (e che non toglierò). Cose che non cambierò perchè lo stesso audit mi conferma che funzionano.

    Grazie comunque di tutto, lo apprezzo.

    X Anonimo:

    Ovvio che mi spiace il tuo senso di delusione nel leggere Estasia. Tu sei dalla parte del lettore, io sto di qua… e non fa piacere sapere che il libro non piace.

    Gut, non posso assolutamente biasimare la critica che mi muovi se questa è la chiave che cercavi in Estasia. Guarda mi hanno detto tante cose, tra cui anche Alice nel Paese delle MEraviglie e gli Explorers (che non ho mai visto). Mi aspetto gli Snorky per il mare di Globos 🙂

    Donc, è giusto comunque che ogni lettore possa provare sensazioni diverse, coerentemente con ciò che cerca. Se appunto il tuo desiderio era trovare fatti e scenari mai visti, questi non saranno predominanti in Estasia.

    Altri topos che incontrerai: La scacchiera (seppur mutante), Il Luogo di Amos (per l’indovinello e l’Occhio della Verità), Melòdia (per il concetto del tempo, topos millenario), Zifio (topos del nevrotismo e prigionia della paura), Smeriglio uomo falco… boh non so un personaggio del genere stava in guerre stellari? boh mi arrendo.

    Il palazzo dell’inverso, guarda la mappa, è costruito come i gironi dell’Inferno di Dante.

    Spero di averti scoraggiato abbastanza 😀 😀 😀

    Comunque se giungerai alla fine sarà lieto comunque anche di un tuo commento negativo nella prospettiva mi possa essere d’aiuto.

    Buona serata a tutti!

  19. Non credo sia giusto fare un processo adesso perchè ha te Estasia ha dato la sensazione di essere un collage di altri libri: evidentemente hai letto tutto il fantasy possibile ed immaginabile per cui adesso non riesci a trovare da nessun altra parte qualcosa di diverso. E allora perchè te la prendi con l’autore? Se il libro non ti piace è finita lì, non leggerlo più. Se dovessero chiederti potrai dirti che non ti è piaciuto (cosa assolutamente normale visto che tutti abbiamo gusti diversi)… è inutile davvero accanirsi così in questa maniera. Magari qualche altro non troverà in Estasia alcun riferimento a storie passate. E giusto per concludere: hai ragione quando dici che lo scrittore deve accompagnare il lettore attraverso il libro, però alla fine lo scrittore scrive quello che si sente e non quello che pensa potrebbe piacere, a meno che l’interesse non sia solo il lucro… E questo sinceramente non mi sembra il caso…

  20. Ciao Andromaca,

    non nego che la critica più ricorrente sia l’omaggio a Ende, inutile negarlo. Quindi lo interpreto come un punto debole che non piace ai lettori, senza dubbio.

    Invece è simpatico notare come le opinioni siano diverse su cosa è piaciuto.

    Sicuramente la parte da leone la fanno la Visione Ancestrale e Palazzo dell’Inverso, ma c’è anche chi ha trovato orginale la Scacchiera mutante, chi il luogo di Amos, chi Zifio, chi la parte finale di Smeriglio, chi infine Naturalia.

    Anche per lo stesso Bolak, acclamato da tutti, è piovuta qualche critica. C’è chi ha detto che la “f” sibilante dava estrema difficoltà nella lettura.

    Insomma alla fine è giusto che ognuno la veda come gli pare, nel bene e nel male. Come dicono a Roma… sti cazzi.

    E badate bene, oramai E1 per me è vecchia di quasi due anni (per essere sinceri alcuni pezzi, tipo i primi capitoli – tranne la voce nella tela- sono vecchi di 16 anni) e non la sento più addosso. Del resto per l’autore un libro rappresenta un pezzo di vita mentre lo scrive, e lo stesso vale per il lettore quando lo legge. Ho tanti libri negli scaffali che solo a guardarli mi tornano in mente fotogrammi della mia vita.

    Anche questo è il bello di un libro.

  21. X Anonimo: Bhè allora quando arrivi a Lot e Lia …Bianca e Bernie non te lo leva nessuno!!! HaHaHa

    cmq la cosa bella secondo me di estasia è quello che ti lascia dentro…che va oltre le paludi o i vari omaggi…è prendere coscenza che sognare ad occhi aperti a volte serve…ed è bello farlo! Come dice Francesco ogni libro che hai sulla libreria ti ricorda qualcosa…un pezzo della tua vita…ed Estasia è quello!

    IL CONSIGLIO: leggi Estasia libero da tutte queste cose…prendila così come è… non è facile sicuramente all’inizio…ma vedrai che alla fine ti saprà stupire…o almeno in una delle tanti notti…ruberà un tuo sogno e allora lì avrà avuto il suo perchè….

  22. Sono rimasta assolutamente deliziata dalla parte del post in cui dichiari di esserti ispirato a Dante. Finalmente un uomo saggio! Sono anni che vado predicando che in Italia abbiamo dei grandi maestri del fantastico che non abbiamo saputo “sfruttare”, nel senso buono del termine, quindi questo mi fa ancora sentire più in colpa per non avere ancora avuto occasione di leggere Estasia, tanto più che la citazione di Ende ti fa onore anche perchè mi sembra di aver capito che, anche vista l’età in cui l’hai ideato, ti sia posto il problema del target a cui ti volevi riferire ed di questi tempi, in cui nel fantasy c’è molta confusione tra ciò che è per ragazzi e ciò che non lo è, è un punto a tuo favore.

  23. Ciao Adele, piacere di averti fra noi. Beh in realtà quando lo scrissi a 14 anni neppure lo sapevo cosa era un target.

    Estasia soffre un po’ di questo problema ed è sicuramente un difetto. Alcune parti sono estremamente per ragazzi (per esempio tutti i capitoli iniziali), altre invece (come la visione ancestrale) hanno spunti più complessi.

    Resta indubbio che Estasia resta un romanzo per ragazzi, ma in futuro cercherò meglio di amalgamare questi aspetti, che forse non si sono ben coesi in questo primo capitolo.

    Lo confermano alcuni commenti che mi sono arrivati.L’impressione è che leggendo Estasia si avverte una crescita del libro stesso, cosa ovviamente non voluta.

    A presto!

    PS:in bocca al lupo per la tua avventura!

    Fra

  24. Beh, ma lo avrei fatto da grande rivedendo il testo. (porti il problema del target)

    Ho visto che sei stato un pò accusato di eccessiva ispirazione. Io ancora non ho in mano il testo, ma da quel che leggo mi pare solo che tu abbia (cosa purtroppo assai rara) una buona memoria storica di cosa è stato scritto prima del tuo libro e secondo me è una cosa importante sapere da dove si viene, proprio per poter evitare plagi clamorosi, ma avere appigli in una tradizione solida. L’uso di topos non è negativo se è fatto bene e con consapevolezza. Per me un altro punto a tuo favore.

    Devo dire che ti invidio un poco perchè qualche tempo fa provai a scrivere un fantasy per ragazzi, ma non sono proprio in grado di farlo e di rivolgermi a quel pubblico, quindi tanto di cappello a chi, come te, lo ci riesce e lo ammette

  25. Ciao Adele,

    io apprezzo il tuo punto di vista, così come rispetto a malincuore gli altri.

    Ma rivedendoli a sangue freddo, saranno anche quelli uno stimolo per migliorarsi in futuro.

    Ciao,

    Fra

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