Al peggio non c’è mai fine. Un luogo comune, è vero, un modo di dire. Eppure è la prima cosa che mi viene in mente quando leggo articoli come questo su repubblica. Ultima frontiera del marketing virale, assoldare minorenni per diffondere il marchio attraverso la propria rete di conoscenze e quella che oggi ha preso ormai piede: il social networking. Convincerli a lavorare per l’agenzia _più o meno senza il consenso dei genitori_, cosa non troppo difficile vista l’età. Infatti:
L’agenzia ha reclutato centinaia di migliaia di bambini dai sette anni in su, con la promessa di regali e di una paghetta fino a 25 sterline (circa 28 euro) a settimana.
Inquietante. La pubblicità alla TV o alla radio è ormai preistoria. D’altro canto, il passaparola è un meccanismo che funziona molto meglio della pubblicità. Pensate a quando volete andare a vedere un film o leggere un libro, cosa preferite? Il comunicato stampa, il trailer o il parere di chi l’ha già visto/letto?
Risposta scontata. Il trailer/comunicato crea curiosità se è ben fatto, l’opinione popolare dà il colpo di grazia.
E in Italia? Non siamo molto lontani. Ho già visto (più e più volte) finte recensioni di libri _probabilmente scritte dagli uffici stampa delle case editrici_ per invogliare l’acquisto di un libro. IBS o ancor meglio BOL, ovviamente. Con un piccolo grande errore: la recensione non ha la freschezza e la genuinità di quella scritta da un ragazzino. Si vede a un miglio di distanza che è stata lasciata “ad hoc”. Così come quando si leggono le recensioni negative, fatte proprio per stroncare un autore senza mezzi termini, perché magari lui ha pubblicato e il recensore di turno è rimasto a bocca asciutta. Un esempio? Prendiamo Prodigium:
Selene da IBS ci dice che:
abbandonato dopo poche pagine per la banalità della trama e della superficialità che ne traspare. All’ennesimo stereotipo e alla fotocopia dell’insegnante di danza classica della scuola di “Amici” ho deciso che non faceva per me, ma nemmeno per i miei figli.
Ora, fino all’ultima virgola avrei rispettato il commento di Selene. Ci mancherebbe, non sono così pazzo ed egotico da pensare che il mio libro piaccia a tutti. Ma quando leggo: nemmeno per i miei figli, qualcosa mi puzza.
Madre Selene, Prodigium non contiene parolacce, bestemmie, violenza gratuita o messaggi diseducativi. Magari finisca il libro oppure, se proprio vuole trovare argomenti di questo tipo, legga altro. Gli scaffali delle librerie sono pieni.
Se invece non riesce a pubblicare, si impegni di più. Magari deve ancora trovare la sua strada, Madre Selene.
Ergo, tornando al discorso originario, gli Young Brand Ambassador sono molto pericolosi. Perché se a oggi era facile scoprire una recensione artificiosa, nel futuro la situazione potrebbe diventare ancora più complicata. Anzi, disonesta e fuorviante.
Pensare a eserciti di bambini che propongono ovunque un marchio per pochi spiccioli mi demoralizza tremendamente.