Meno Libri, Meno liberi

La bugia inizia direttamente dallo spot pubblicitario. “Ogni anno più fiera”, si legge. Invece, chi c’è stato, ha notato bene che ogni anno è sempre meno fiera del libro a Roma. Due anni fa, di sabato, si faceva fatica a camminare. L’anno scorso si passeggiava tranquillamente. Quest’anno si poteva correre. Sabato, ieri. Non so come sia andata oggi, ma ho i miei dubbi.

Una vera tristezza. Perché la seconda bugia sta anche in quel bollino che proclama l’anniversario dei dieci anni. C’era da aspettarsi un battage pubblicitario straordinario, una grande festa. Invece si respirava aria di qualcosa che sta per chiudere, come già si ventilava online (link).

A questo punto ci sarebbe da chiedersi il motivo. Certo, un periodo di profonda crisi, veniamo da un governo che ci ha messo in ginocchio, siamo già pronti per la prossima bastonata Monti. Quando c’è da tagliare, è naturale che si tagli in beni accessori (per molti, non per me) come i libri.

Oppure, più probabile, è la gestione della fiera che proprio non va. La sua stessa natura. Mi chiedo, c’è davvero bisogno di una fiera della piccola e media editoria a Roma, eventi che si trovano in tutta Italia? Perché un lettore dovrebbe pagare 6 euro del biglietto d’ingresso, non trovare nessun autore o evento importante, e pagare i libri allo stesso prezzo della libreria (o di più, in confronto agli store online)?

Nessuno. Ecco perché il deserto.

Forse, chissà, il prossimo anno non ci sarà  Più libri Più liberi. Meglio che vederlo scomparire in agonia. Perché sì, quest’anno era davvero un evento agonizzante. Forse, mio parere, la capitale si merita una fiera del libro generalista, come il Salone del Libro di Torino, ben sei mesi dopo, a ridosso del Natale.

Forse è arrivato il momento di cambiare.