Considerazioni

Sono stato in America. Ho vissuto per una settimana a New York. Rimasi sorpreso, mi immaginavo che NY fosse la culla della modernità, il futuro. E invece la trovai al di sotto delle europee Londra e Parigi. Ma mi piacque. L’atmosfera, le persone, l’aria che si respirava.

L’America in fondo mi piace, e vorrei tornarci per vedere altre città. Però, così come scrissi a quel tempo, c’è qualcosa che non continuo a capire. Qualcosa che è troppo distante dal nostro modo di essere e di vedere le cose. Perché, lo capisco, il dolore per ciò che è successo dopo l’11 settembre è una ferita che non si rimarginerà più. La pagina nera nella storia degli USA, anzi dell’umanità. Ma continuo a non capire. Continuo a rimanere perplesso quando vedo festeggiamenti, gioia, colori, musica. Come se l’uccisione di Bin Laden fosse una grande festa, una nuova Liberazione, la fine del terrorismo. Ammesso che tutto ciò che ci propinano i media e il governo americano sia vero. Amesso.

Ma se anche fosse, non è affatto una Liberazione. E’ solo l’ultimo tassello della tragedia dell’11 settembre. L’ultima pagina di un libro nero, quello che si chiama terrorismo. E che, purtroppo, non è composto da un solo volume.

PS: IN QUESTO LINK, per chi ha tempo e voglia, c’è un sondaggio.

Odyssey Dawn

Odissea all’alba. Così l’hanno chiamata. Perché, ogni volta che scoppia una guerra e muoiono migliaia di innocenti, c’è sempre un nome fantasioso ad accompagnare il dramma. Un dramma che si ripete, un dramma che miete vittime, un dramma che ignora paesi come la Palestina, ma che si abbatte nella terra dell’oro nero, come la Libia.

Cito il post di Verdenero, che potete anche leggere qui.

Siamo consapevoli che gli ultimi drammatici fatti di cronaca internazionale non possono essere analizzati con leggerezza, dal momento che entrano in causa e si intrecciano molti e complicati fattori politici, economici e umanitari.

Per questo abbiamo deciso di esprimere una posizione sulla guerra che da ieri notte sta colpendo il territorio libico, attraverso le parole dei grandi pensatori:

Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme, non eguaglieranno mai i peccati che provoca una sola campagna di guerra.
Voltaire

Quando gli elefanti combattono è sempre l’erba a rimanere schiacciata.
Proverbio Africano

Fra le armi tacciono le leggi.
Cicerone

Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia.
Otto von Bismarck

Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
Lev Tolstoj

La prossima guerra mondiale sarà combattuta con le pietre.
Albert Einstein

Non si può prevenire e preparare una guerra allo stesso tempo.
Albert Einstein

Occhio per occhio… e il mondo diventa cieco.
Gandhi

La guerra è il massacro di persone che non si conoscono, per conto di persone che si conoscono ma non si massacrano.
Anonimo

Chiodo scaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce.
Cesare Pavese

Molto si miete in guerra, ma il raccolto è sempre scarsissimo.
Orazio Flacco

Se non poniamo fine alla guerra, la guerra porrà fine a noi.
Herbert George Wells

Quando i ricchi si fanno la guerra sono i poveri che muoiono.
Jean Paul Sartre