News e segnalazioni

Post rapido del venerdì:

 

– un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato al contest di ieri. Spero che sia stato divertente. Complimenti al vincitore Fabio Viziano e al secondo classificato Cristian Malaguti. Ho ricevuto correttamente i vostri indirizzi, lunedì partiranno i premi

 

– Alla fiera di Torino, per i 64 che hanno letto l’edizione limitata di Prodigium 2 Lucca Comics, sarà riservato uno sconto del 50% qualora volessero anche la versione definitiva del libro. Ecco le istruzioni sul blog Asengard.

 

– Segnalo l’articolo di House of Books su Prodigium L’Acropoli delle Ombre

 

– Lunedì vi fornirò tutti i dettagli delle presentazioni di Maggio/Giugno. Torino, Grosseto, Massa Marittima, Roma e Latina.

 

– Sotto trovate tutto il prologo e il primo capitolo di Gothica l’Angelo della Morte. Buona lettura!

 

 

L’onesta è lodata da tutti ma muore di freddo

In seguito al post di ieri, mi sono arrivati alcuni messaggi privati, nonché SMS. Nel titolo del post uno molto esaustivo che si sintetizza in: “invece di fare pubblicità gratuita e parlare al muro, pensa a te e ai tuoi libri”.
Il che, forse, non è per niente insensato. In effetti mi sono un po’ rotto le scatole di combattere contro i mulini a vento, e non ne ho neppure il tempo.
Ecco quindi gli appunti per i prossimi giorni.

1. Cercare di avere una guancia che non spaventi Virgola. O almeno, un assetto accettabile
2. finire entro il 1 maggio l’editing del libro sugli Angeli e Demoni, rivedendo su google maps le distanze tra l’isola di Skye, Inverness e il lago di Loch Ness
3. Iniziare a parlare di Gothica. Copertina e contenuto (qualcosa circola già in rete, ergo mi devo sbrigare… Lunedì prossimo, va’)
4. Parlare delle eventuali promozioni per Prodigium 2
5. Parlare degli appuntamenti di maggio: 2 alla fiera del libro di Torino e uno “ludico”, uno a Grosseto con Pierdomenico Baccalario, uno a Latina per l’evento “Libri da scoprire”
6. L’Aurora delle Streghe. Qualcosa dovevo fare, ma mi sono scordato cosa
7. Scrivere due righe sull’involuzione della specie umana

 

That’s all folks.

Questa non è più Letteratura.

Sì, oggi mi girano ampiamente i maroni. E raramente perdo le staffe in modo pubblico (privatamente, sempre). Ecco, dovrei farmi una bella foto della mia guancia deforme, renderebbe l’idea. Ma vi risparmio l’orrore.

Mi riferisco agli avvenimenti successi dopo la segnalazione da parte di FM del secondo libro di GL D’Andrea. L’articolo di Cottogni riportava delle inesattezze, la segnalazione si incentrava (di più, ma non esclusivamente) sul primo libro Wunderkind e poco sul secondo. Ma, la cosa che ha fatto indignare l’autore, è che uno stralcio del suo testo è stato modificato. Per modificato, tanto per chiarire si intende: cancellati alcuni spazi e punto a capo, unita la fine di un capitolo con il successivo.

Qui D’Andrea ha pienamente ragione. Il testo non va toccato, perché i famosi punti a capo hanno un senso ben preciso. Non sono facezie buttate là a caso. Nel suo blog dice:

Il brano “riportato” sotto il “pezzo”, il brano che dovrebbe essere “un’anticipazione” del MIO libro, non tiene conto della spaziatura che IO ho STUDIATO per il MIO libro, degli ‘”a capo” e, per di più, ha eliminato uno spazio fra capitolo e capitolo rendendolo un unico brano. QUESTO mi ha fatto MOLTO incazzare.

Concordo. Ma, la reazione che io avrei condiviso sarebbe stata quella di scrivere alla redazione, evidenziare gli errori, chiedere il cambiamento. E il più presto possibile, grazie.

Invece tutto è finito nel flame, nel litigio e negli insulti. Per favore, prima di postare la vostra opinione, leggetevi i post QUI e QUI con i relativi commenti. Fino alla decisione di Silvio Sosio, dopo vari scambi poco cordiali, di “…non ci saranno altre occasioni: da oggi nessun sito Delos Books parlerà mai più dei tuoi libri, cosa che sono sicuro ti renderà felice”.

Notizia ripresa anche dalla Manni e della Lipperini (che a mio modesto avviso avrebbero dovuto mettere più in risalto tutti gli aspetti della vicenda. Perché, chi non ha seguito il tutto, sarà portato a stigmatizzare il comportamento di FM aprioristicamente, senza capire tutti gli eventi. Sì, non prendiamoci in giro, la gente legge tre frasi, si fa un’idea e non sfoglia 100 commenti e 3 post linkati. Visto che c’è questo malcostume dei lettori, e nei blog si fa informazione, è bene prevedere anche questo atteggiamento, IMHO).

Ecco, io sono abbastanza amareggiato. Perché questa non è più letteratura, di nicchia, di genere o fantasy che sia. E’ marketing, è creare rumore e propaganda.

E a me non piace assolutamente. La questione poteva essere risolta in modo pacifico e tranquillo, senza alzare polveroni. Ricordate la mia intervista al corriere? Cosa successe? Ovvio che mi incazzai. Perché mi furono affibbiate parole mai dette. Se vogliamo è peggio di quello che è successo a D’Andrea.

Vedo anche un’altra cosa nel fantastico italiano. Una tendenza che quando iniziai nel 2006 non c’era. Ossia la creazione di fazioni, di gruppi di scrittori che si spalleggiano a vicenda. Si autopromuovono, si autoincensano, si mettono gli uni contro gli altri. Già il genere fantastico di per sé è ristretto e troppo spesso vituperato, figuriamoci se questi atteggiamenti lo aiutano. Tutt’altro. (**)

FM. Conosco molte persone della redazione, li ho incontrati anche in qualche manifestazione come Lucca Comics. E ripeto la mia stima, perché sono persone che lo fanno con passione. Possono sbagliare? Certo, tutti possono sbagliare. Ma Cottogni di certo non voleva offendere nessuno. Ci deve essere più attenzione? Certo che sì.

Non mi va neppure di passare per il paladino di FM. Tanto per chiarire, non condivido affatto alcune loro posizioni, l’ho già detto qui. Sono assolutamente contrario a qualsiasi tipo di segnalazione di libri pubblicati da editori a pagamento. I motivi sono ovvi. L’ho ripetuto fino alla nausea su questo blog. Eppure succede di frequente, come per il libro “L’ira del Cielo”. Leggendo i commenti dello stesso autore, si capisce che ha pagato per pubblicare. L’editoria a pagamento è monnezza, e FM NON DEVE segnalarla. Perché aiuta un business MARCIO.

Ecco, questo il mio pensiero. Tutto si poteva risolvere in modo semplice, spostando l’attenzione sul LIBRO Wunderkind e non sui FLAME. Il risultato è l’opposto, ovviamente.

E io non ho più voglia di leggere il Wunderkind. Neppure una pagina.

 

** EDIT: tanto per non creare fraintendimenti, come è già accaduto. Questo discorso è molto più complesso, e non riguarda gli scrittori citati. Lo approfondirò in altra sede, in modo molto più esaustivo.

Saviano delle contraddizioni

More about GomorraHo letto Gomorra più di un anno fa. La mia recensione su Anobii, la scrissi perché il romanzo di Saviano va letto per necessità. Non per piacere, non per diritto di informazione, ma perché è necessario che lo leggiamo.

Poi, con il passare del tempo, le situazioni al contorno assumono sfumature grottesche. Tutto nasce dall’ennesima uscita del nostro premier, che afferma la seguente:

Berlusconi sottolinea che “la mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo ma è quella più conosciuta” anche per i film e le fiction che ne hanno parlato, come “le serie della Piovra” e in generale “la letteratura, Gomorra (di Roberto Saviano ndr) e tutto il resto”.

Quindi un libro come Gomorra non è la necessità dell’informazione ma la pubblicità a Cosa Nostra, che ovviamente ci etichetta in tutto il mondo come il popolo della pizza, degli spaghetti e della mafia. Una sfumatura, per così dire, davvero originale. Neppure sotto effetto dei più potenti allucinogeni mi sarebbe passata per l’anticamera del cervello.

Subito la risposta di Saviano:

Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di “supporto promozionale alle cosche”.

[…]

Perché per lei è meglio non dire.
è meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un’espressione ancor prima di divenire il nome di un’organizzazione.

Segue la lettera di Marina Berlusconi, che in pratica concorda con la critica del padre, affermando che è giusto parlare della mafia ma anche di ciò che il governo fa per contrastarla:

Parlare di più anche di questi successi sicuramente aiuterebbe a cancellare quella assurda equazione che troppo spesso viene applicata all’estero: Italia uguale mafia.

[…]

In questi venti anni abbiamo sempre assicurato, com’è giusto e doveroso, secondo il nostro modo di intendere il ruolo dell’editore, il più assoluto rispetto delle opinioni di tutti gli autori e della loro libertà d’espressione.

E si conclude con la contro-risposta di Saviano, che afferma:

In Gomorra sono raccontate anche le storie di coloro che hanno resistito alle mafie, un intero capitolo dedicato a Don Peppe Diana, c’è il racconto di una Italia che resiste e contrasta l’impero della criminalità. Quale sarebbe il senso unico?

Conflitto di interessi in casa Mondadori, si direbbe. Contraddizioni e divergenze. Tristezza, come sempre, perché da un libro che mostra una faccia della nostra realtà, vogliamo a tutti costi creare dei botta-risposta infiniti che nulla hanno di costruttivo.

D’altro canto, si torna poi al dilemma: in Mondadori dovrebbero pubblicare solo scrittori di destra? La strada è quella di escludere la sinistra? Oppure puntare all’eutanasia della sinistra in casa Mondadori ed Enaudi?

Oggi non è così, per fortuna. Che sia per qualità, bravura, libertà d’espressione o mere questioni commerciali (eh sì, Gomorra è anche una grande macchina commerciale) non ci è dato saperlo.

Come tante altre “cose nostre”, del resto.

Gesù inventato da Paolo, secondo Pullman

Più volte in questo blog mi è capitato di commentare affermazioni della Chiesa (vescovi o Pontefice), spesso senza mezzi termini. Sappiamo tutti cosa è successo in quest’ultimo mese, non ultimo l’ammissione di reato di un prete pedofilo norvegese. Ecco, se prima provavo rabbia per delle affermazioni anacronistiche che tendevano ad allontanare i giovani dalla Chiesa, adesso provo solo sconcerto. Perché, a prescindere dall’essere credente o meno, praticante o ateo, la Chiesa tutt’oggi ha una forte influenza sulle masse (se non addirittura politica). Influenza che è ancora più forte nei paesi cattolici del terzo mondo.

Per un approfondimento, vi consiglio i post di Gianrico: qui, qui e qui.

Rimango invece sorpreso per l’annuncio del nuovo libro di Philip Pullman (l’autore di “Queste Oscure Materie”), che potete leggere su Panorama Libri, dove si parla di un nuovo romanzo dal titolo  “The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ“, traducibile in Il buon Gesù e quella canaglia di Cristo.

Ecco, già il titolo è un programma. Rimango un po’ sbalordito, ho letto con piacere Queste Oscure Materie (tanto per capirsi, la Bussola d’oro era il primo volume) e non mi sono scandalizzato per la vena atea che si contrappone a quella di Lewis, per esempio. Anzi, ho apprezzato come è riuscito a esprimere le sue idee velandole in un romanzo per ragazzi.

Adesso però le cose sono un po’ diverse, a quanto afferma Panorama. Già il titolo non è molto rispettoso verso i credenti, e puzza molto di azione commerciale (che funziona, ricordiamoci Brown e le trame dei suoi libri, che in molti hanno scambiato per fatti veri). Ma quando Pullman afferma che:

Al tempo in cui si stavano scrivendo i Vangeli Paolo aveva già cominciato a trasformare la storia di Gesù in qualcosa di nuovo e straordinario. […]Paolo era un genio letterario di prim’ordine, che probabilmente ha avuto più influenza sulla storia del mondo di qualsiasi altro essere umano, Gesù incluso, ovviamente.

Ecco, i colori diventano netti, non si tratta più di sfumature. E subito sono fiondate le lettere di minaccia e gli appellativi di blasfemo.

Questo libro, se la situazione sta proprio in questi termini, mi lascia abbastanza perplesso perché non è il Pullman che ho conosciuto nelle opere precedenti.

Non ci resta che attendere e capire meglio, quindi.

If you pay, we don’t read

Piccola postilla, che volevo scrivere da tempo ma che mi sono sempre dimenticato. Poi, rileggendo l’articolo di Loredana Lipperini, mi è tornata in mente.

Come sapete, e ho scritto più volte su questo blog parlando dell’editoria a pagamento come Albatros e affini. Ergo, non mi interessa ricevere libri pubblicati con il vostro contributo.

Questo vale anche per tutti i libri che mi sono arrivati nel passato, con l’inclusione dei servizi Lulu o Ilmiolibro ecc… che le trovo molto affini. Ok invece per i libri lasciati in pubblica visione sui blog.

Basta con il business sull’editoria. Basta con i giochi sporchi.

Scusate, ma ne ho le palle piene di ‘ste cose e di chi tenta maldestramente di difenderle con frasi indecenti del tipo: è un punto di partenza! Pirandello pubblico così! Me lo ha detto il mio pesce rosso!

Arrivederci.