Pentotal

KO dopo l’operazione ai denti di ieri, per cui oggi una questione semplice e complicata.

Se tu passi un coltello a un amico, e questo amico lo usa per uccidere una persona, sei colpevole?

Mi pare che le leggi italiane siano chiare: sì, sei complice.

Se tu passi all’Hospiria un farmaco chiamato Pentotal che l’amica America usa nell’iniezione letale per la pena di morte, sei colpevole?

Mi pare che le leggi italiane siano chiare: sì, sei complice.

Eppure questo accade.

11 Commenti

  1. Se vendo un coltello, seguendo le norme di legge, non sono colpevole. 😉
    Detto questo ribadisco che sono assolutamente contrario ad ogni tipo di uccisione.

  2. Se passi il coltello all’amico che lo conficca nel cuore della vittima, sì lo sei.
    Se passi il Pentotal all’Hospiria che la usa per uccidere persone, sì lo sei.
    La cosa più disarmante è l’immagine dell’industria farmaceutica in oggetto. Quanto mi ricorda la Mimesis Corporation?

  3. La hospiria lo vende, bisognerebbe dimostrare che sanno dell’ uso a cui verrà destinato, cosa che in effetti è un segreto di pulcinella. 🙁
    E purtroppo ho pensato anch’io alla Mimesis 🙁

  4. Come già citato da Valberici, purtroppo la situazione è differente.
    Se un tizio con il porto d’armi si presenta in un negozio di pistole e compra una calibro 38, il venditore non avrà alcuna responsabilità sull’uso che il tizio ne farà, che sia di autodifesa, assassinio o massacro.

    Ed in questo caso, bisogna tener conto che l’america ha il porto d’armi proprio fra le loro leggi: la pena di morte.

  5. La situazione è un po’ più complessa, come riportato nell’articolo:

    Lo stop del governo inglese. La mobilitazione legale di Reprieve in Inghilterra ha portato i primi risultati. L’unica fabbrica britannica autorizzata, la Archimedes Pharma UK 9 di Reading non potrà più esportare il Sodio Tiopentale. Lo ha deciso il ministro del commercio Vince Cable, modificando una sua precedente decisione, dopo che sul caso stava per pronunciarsi l’Alta Corte. Cable ha anche annunciato che avrebbe “esplorato con la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e gli altri Stati membri la possibilità di porre un controllo sulla esportazione del farmaco a livello europeo”. Il principio guida in questo caso è la Eu Council Regulation 1236/2005, in merito alle esportazioni che potrebbero essere usate nella pratica della pena di morte.

    Le iniziative italiane. Sul versante italiano, sia il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che il segretario di NTC, Sergio D’Elia hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano. “Se i vertici della Hospira Spa di Liscate – ha scritto D’Elia – avessero la consapevolezza che il farmaco inviato/da inviare negli Stati Uniti fosse utilizzato per uccidere delle persone […] dovrebbero rispondere del reato di concorso in omicidio […]”. La questione è arrivata anche in Parlamento con una mozione depositata dalla deputata Elisabetta Zamparutti. A metà dicembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite voterà il nuovo testo della risoluzione per moratoria universale contro la pena di morte. Per un paese in prima linea come l’Italia, la vicenda Hospira potrebbe non essere il miglior biglietto da visita.

  6. Ti dirò, personalmente non noto poi tanta differenza. Io sono contrario alla pena di morte, ma se l’italia, l’inghilterra o chi per esso, ha permesso finora di esportare tale farmaco, è stata solo negligenza nel constatarne gli effetti.

    Che ora vogliano togliere al suddetto venditore di armi da fuoco la licenza, benissimo. Ma il venditore non può essere accusato per gli affari precedenti. Semmai, se davvero (e ribadisco davvero) si vuole trovare un “reato”, è di negligenza da parte dello stato italiano/inglese/chi per esso, non di complicità.

    Il tutto ovviamente imho ^^

  7. La più grande arma di questo mondo, come ho scritto in un libro, sono i media che dirigono l’opinione pubblica.
    Ci indigniamo per le armi nucleari in Iran, perché c’è Hiroshima nell’immaginario collettivo.
    Ci indigniamo per le centrali nucleari che qualcuno vuole in Italia, perché c’è Chernobyl nell’immaginario collettivo.

    Iniziamo a indignarci anche per chi, in casa nostra, prepara i sudari. Perché a tutto c’è un motivo. Come chi sposta le fabbriche in India o Cina. O chi le prepara in Italia, perché è un paese debole dal punto di vista legislativo. E c’è qualcuno in alto che delle leggi se ne infischia. O le fa a modo suo.

    Ma indigniamoci anche per l’Hospiria, perché anche la pena di morte è nell’immaginario collettivo.

  8. Guarda, non sto affatto dicendo che sia giusto permettere questo commercio.
    Se tu avessi aperto il tuo post citando la morale, allora ti avrei detto “Hai assolutamente ragione, è sbagliato”. Tu hai invece esordito parlando di legge e, per legge, ti devo rispondere che non c’è complicità da parte delle cause farmaceutiche.
    L’indignazione c’è, ma se vogliamo parlare di legge, allora bisogna tenersi super partes, oltre la sfera emotiva e morale, applicando freddamente le leggi.
    Che poi nessuno lo faccia è un altro paio di maniche ^^

  9. Le leggi non sono il vangelo. Le leggi si cambiano, quando cambia la società e le esigenze.
    Le leggi non sono la parola di Dio, benché qualcuno le sistemi perché Dio, in effetti, si sente.

  10. Anche su questo ti do ragione, ma ancora una volta non si parla del problema di fondo. La legge, per com’è ora, non ammette eccezioni XD
    .
    Se elimineranno la possibilità di vendere queste cose, benissimo, avranno cambiato le leggi. Ma non è nè giusto nè possibile condannare qualcuno perché ha fatto qualcosa di legale.
    Cerca di seguirmi, non sto dicendo che è giusto, che la legge è suprema o altro. Quello che dico è che mi stai dicendo di punire, ai sensi della legge, coloro che hanno fatto qualcosa senza infrangerla. E questo è, a tutti gli effetti, un controsenso.

  11. Le leggi non sono il vangelo e non sono necessariamente giuste. Chi decide cosa sia giusto? La maggioranza o la parte eletta dalla maggioranza. Ma questa non è certo garanzia di giustizia e infallibilità. Verità e giustizia sono elementi sfuggevoli ed effemeri. E soprattutto non urlano e non impongono.

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