Dubbi

Volevo scrivere un post su Eluana e su tutto ciò che sta succedendo in questi giorni.
Poi, ogni volta che provo a buttare giù un’idea, ecco un’altra mossa del governo, un’affermazione della Chiesa, una proposta politica che mi lascia indignato e senza parole.
In tutta sincerità quando si toccano certi temi preferisco andare cauto. Ci penso due volte prima di espriemere il mio parere e gridare ai quattro venti un pensiero.
Chi mi conosce sa bene che in questi casi non riesco a prendere una posizione univoca e definitiva. Leggo tanti post in vari blog, in cui sembra così facile e immediato esprimere il proprio pensiero. Che vi devo dire, beati voi.
Beh, forse sono strano io, ma ogni qual volta raggiungo un’opinione, mi assalgono nuovi dubbi. Quando si parla di aborto, eutanasia, pena di morte e quant’altro. Giuste o sbagliate che siano, sono sempre corrotte dall’inefficienza, strumentalizzate dalla politica, abusate con superficialità.
Che senso ha dire sì o no, quindi? Essere a favore o esprimere il mio dissenso? Sventolare una bandiera che ogni volta ha colori diversi?
Infine, è corretto che una legge decida la volontà altrui facendo di tutta l’erba un fascio? No, a mio avviso andrebbe valutato caso per caso. D’altra parte, è giusto non regolamentare questioni così scottanti e lasciare la totale anarchia, che spesso si traduce in abuso? Conosciamo il nostro paese, sappiamo la melma che sta sotto i nostri piedi, come funziona la politica, ciò che succede nella sanità.
La mia posizione è questa: non lo so. Ve lo dico con sincerità, senza vergognarmene. Sarebbe stato più facile urlare in questo post “lasciate in pace Eluana e suo padre!”, “date alle donne la possibilità di decidere!”, “la pena di morte è una barbarie!”. E tanto altro. Sì, è facile, potrei farlo, demagogicamente mi conviene.
Ma nel profondo non so cosa sia giusto, questa è l’unica verità.

5 Commenti

  1. Non so se hai letto la mia nota su fb. Sei la prima persona che sento che, come me, SEMPLICEMENTE NON SA… la prima! tutti gli altri sembrano saperla lunga…

  2. Anch'io sono di quelli che non si pronunciano. Comunque, penso che non dire la propria, in casi come questo, non significa necessariamente non avere un'opinione personale. Anzi. Il problema è che ci sono questioni davanti alle quali anche la più fine "cultura" dovrebbe tacere, piuttosto che parlare a sproposito. Davanti a scelte che riguardano la vita o la morte di una persona… beh, penso che a volte il silenzio sia la scelta più dignitosa. E quando subentra la sovraesposizione mediatica (molesta) come tutto ciò che si è visto negli ultimi giorni, più che mai.

  3. Il problema, Gis, è che ogni situazione è di per sé unica. Credo che sia impossibile stabilire una legge che riesca ad abbracciare ogni caso.
    Eluana non era un caso di eutanasia come abbiamo visto in passato, ma molto più complesso. Sono profondamente deluso dai media, dai politici. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso.
    Ma questo mio atteggiamento, in realtà, si estende anche su altri temi.
    L'aborto, per esempio, una conquista che è oggettivamente un bene per le donne e per la nostra società. Peccato che, come risvolto della medaglia, esistano tante ragazze che "sfruttino" questo diritto con estrema superficialità. Perché se rimangono fregate esiste l'aborto. Semplice, no? Se rimango incinta, entro il tempo prescritto dalla legge, lo faccio fuori. Senza entrare nel dettaglio di cosa è vita e cosa è embrione, questo atteggiamento non lo tollero.
    Eppure esiste, lo conosco di persona.
    Eppure sono favorevole all'aborto, SE la donna avesse rispetto della vita propria e altrui.
    Così come la pena di morte. Certo, siamo tutti contrari. Perché è un atto disumano, perché si può uccidere una persona che magari era innocente.
    Però esistono i pluriomicida, stupratori, assassini di bambini, traghettatori d'organi. Ecco, il carcere. Certo, per vederli uscire dopo qualche anno, a uccidere ancora. Chiediamolo alle madri delle ragazze uccise, cosa ne pensano.
    Eppure sono contro la morte, SE la legge funzionasse.
    Oppure l'eutanasia. Togliere la vita per evitare l'accanimento terapeutico, l'inutile sofferenza. Eluana respirava da sola, in altri casi non c'è neppure questa possibilità.
    Sì, sarei favorevole all'eutanasia, SE vivessimo in un paese dove la sanità è impeccabile ed è capace, senza neppure la minima probabilità di errore, di determinare la giusta causa.

    Ecco, sono proprio questi SE e mille ancora, che mi spingono a pensare. A dubitare. A non saper scegliere uno per tutti.

  4. Se la gente fosse consapevole, se usasse la propria testa per pensare invece di seguire capi, guru o la massa, se fosse sensibile e attenta e non una generazione narcisista e adolescenziale incapace di sentimenti profondi e di apprezzare la vita, le leggi sarebbero usate solo quando necessario e non abusate.
    Un valore deve essere colonna portante: la dignità umana. In ogni sua forma va rispettata, non calpestata e strumentalizzata da figuri che si arrogano diritti su diritti e non sono altro che cose morte. Molte persone come Eluana diciassette anni fa, meritano di vivere e non morire; realtà quest'ultima che è l'unica cosa giusta che altri potrebbero fare nella loro esistenza per considerare la gente semplici oggetti.
    Soprattutto occorre ricordare che il dolore, come ogni sentimento, è qaunto di più sacro esista e non qualche luogo o oggetto consacrato: perchè questi non sono altro che simboli per portare a una maggiore consapevolezza, ma senza l'uomo sono nulla.

  5. Francesco, i tuoi SE rappresentano un'opinione molto precisa e anche molto ponderata, secondo me.

    Purtroppo (in questi casi) e per fortuna (in altre circostanze più felici) la realtà non segue mai percorsi "ideali". C'è sempre qualcosa di imprevisto e di imprevedibile.

    A volte mi chiedo cosa spinga alcuni "personaggi" a voler negare a tutti i costi qualcosa che è così evidente!

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