Adulti e Ragazzi

Un tema che mi ha sempre appassionato o, per meglio dire, è sempre stato oggetto di discussione in molti forum: la classificazione del fantasy per ragazzi e per adulti.

Inizio subito con un’affermazione di rito: personalmente non ho alcun problema a leggere libri per ragazzi o per adulti, purché siano buoni, sia nel fantasy sia nel mainstream.  Passo con facilità da un Baccalario a un Altieri, da un Hosseini a un Ende, senza che si crei in me uno scompenso ormonale. Non è una presa di posizione, è che ho letto tantissimi libri per ragazzi che mi sono rimasti nel cuore, anche in età adulta.
Se andiamo a studiare tuttavia il significato di questa classificazione, non mi pare che sia affatto banale  distinguere i generi, e spesso si giunge a conclusioni un po’ troppo affrettate. Certo, possiamo dire che Baccalario o la Rowling siano autori per ragazzi mentre un Martin o un Altieri appartengono a un genere per adulti. Così come Estasia1 è assolutamente per ragazzi, mai detto il contrario. Poi vi sono dei romanzi che  non saprei dove collocare, perché a mio avviso possono essere letti anche dai più grandi senza per questo essere considerati romanzi per bambini. In parte Estasia2, specie nella parte finale e quando tocca temi come la pena di morte o il suicidio, ma anche libri come quello di Antonia Romagnoli, Troisi e Michele Giannone.  Il cosidetto genere young adults, o anche cross over.
Allora mi chiedo, quale è il leit motiv che discrimina questi generi? Lo stile complesso oppure immagini particolarmente forti, di violenza o di sesso? Oppure perché vengono presentati temi scottanti (non so, pedofilia, eutanasia) che a un’età più giovane sono meno digeribili? O forse, più semplicemente, l’età del protagonista?
Ho riportato l’esempio della Romagnoli o di Giannone solo perché sono convinto che possano essere letti anche da ragazzi delle medie senza che rimangano allibiti o sconvolti da ciò che vi è scritto. Sono classificazione del tutto inutili, a mio avviso. Classificazioni che forse sono funzionali solo a qualche tipo di mercato. Ma qui mi fermo, citando il famoso detto "de gustibus".

Una cosa che leggo spesso e non mi piace affatto è  sentir dire che ie case editrici italiane applichino una sorta di chiusura verso gli autori di fantasy per adulti. Attenzione, questo si diceva anche prima del babyboom della Strazzulla e di Ghirardi. Non credo che sia vero, proprio per nulla.
E’ un dato di fatto che il fantasy per ragazzi venda _come volumi_ di più di quello per adulti, basti pensare alle copie di Rowling e Paolini, oppure alla nostrana Troisi.  Ed è altresì vero che alcune case editrici hanno scelto di aprire collane fantasy solo per un pubblico giovane (Giunti, Battello a vapore/Piemme), ma sono scelte editoriali e non c’è nulla da controbattere. Non credo che nessuno sia stupito che la Gargoyle non pubblica Pippi Calze Lunghe.
Ma cosa accade se  andiamo a elencare gli autori per adulti, nella classificazione più o meno accettata del termine?  Abbiamo Redivo, D’Angelo, Davide, Ceretoli, Troy Cassini, Manzini, De Benedetti, Romagnoli, Giannone, Iuorio, Cerrino, Coltri, Tarenzi… e mi perdoneranno tutti quelli che ho dimenticato. Ecco, mi chiedo, la controparte "ragazzi", se proprio vogliamo creare questo gioco stile bandierina, è così numerosa?
Non lo so e non voglio perdere tempo a fare questi conti inutili. Una cosa è chiara: le case editrici italiane non sono affatto chiuse verso il fantasy per adulti. Se avete scritto un buon libro, state certi che qualcuno vi pubblicherà, almeno una casa editrice di medio calibro. Se questo non accade, prima di sparare a zero sul mondo editoriale e fare tante illazioni inutili, vi consiglio un’ennesima revisione al vostro libro.

31 Commenti

  1. Ti copio-incollo un commento di Paolo S dal blog della Lipperini.

    Letteratura per l’infanzia: nessuno tromba né mostra interesse per il sesso

    Letteratura per adolescenti/young adults: eccezionalmente i protagonisti trombano, e ciò fa parte di un accidentato percorso alla ricerca di sé (ammesse varianti con disperati e orribili casi della vita legati a torbide vicende) bla bla

    Letteratura: il sesso fa (quasi) normalmente parte della vita e dei problemi della vita e lo si può dire e mostrare senza problemi

    😉

  2. Ma proprio di venerdì queste riflessioni così toste???

    Ho già detto la mia in occasione della mia rece alla Ragazza Drago, e già con Val ci siamo confrontati su quello che è un mio personalissimo punto di vista. Io, quando parlo di distinguere i target,mi rifaccio al tipo di esperienza che il libro dà. Da quello capisco se è per ragazzi o per adulti (è chiaro che il tema è fondamentale, però ci sono anche libri fantasy “maturi” in cui il sesso è solo accennato…)

    E’ una questione di livelli multipli di esperienze, che è diverso dal concetto di “messaggi” plurimi. Un libro fantasy per adulti ha livelli di lettura diversi che generano esperienze emotive inaspettate. Un libro fantasy per ragazzi, può anche

    avere più livelli, potrà anche essere

    interpretato come metafora di o critica a, ma non offre livelli multipli di esperienze emotive.

    Almeno, questo nella mia percezione che è assolutamente soggettiva. Come è giusto che sia ogni esperienza…

  3. @Mirtilla: quindi un libro per adulti (che offre livelli multipli di esperienze) può essere anche per ragazzi ma non può essere il contrario.

    Tuttavia ci sono libri per ragazzi che mi piacciono e, in questo senso, si potrebbe dire che sono per adulti (lo so che io non faccio testo ma vi assicuro che ce ne sono che piacciono a parecchi adulti 😉 ).

    In verità mi sembra che la tua destinzione serva piuttosto a distinguere i capolavori dai libri ordinari. 😉

  4. Stanotte ho fatto un sogno terribile… non avevo prenotato il ristorante cinese per sabato prossimo XD a parte questo… sinceramente… a me di questa divisione poco frega… ho letto gli ultimi di Dune quando ero un adolescente e li il sesso impazza come poco cose XD Mad apprezzò…

    comunque caro Fra, se mai scriverai un racconto sui vampiri, sta attento, so che la comunità dei non morti, vuole ammazzare la Meyer per lo scempio fatto… e hanno tutto il mio appoggio 😛

    X-Bye

  5. Sono d’accordo con la classificazione del commento riportato da Valberici, ma aggiungerei oltre alle “cautele” sul sesso la necessità di smussare la violenza e magari anche le introspezioni troppo lunghe (non perché i ragazzini non le possano leggere, ma perché ancora forse li annoiano, o almeno io giudico dal metro che avevo a quell’età) puntando più sull’avventura e magari sulla “scoperta” del mondo e dell’amore.

    D’accordissimo poi con te, Fra, sulle tue considerazioni su questa fantomatica preclusione degli editori sul fantasy per adulti. Secondo me non esistono veti di questo tipo; se il romanzo è davvero buono e riesce a essere letto (cosa tutt’altro che facile, purtroppo) dall’editor giusto, verrà pubblicato, indifferentemente se sia per adulti o ragazzi.

    Claudio

  6. @val: si, probabilmente si, la mia distinzione si riferisce di più alla differenza tra capolavoro e lavoro mediocre che altro. Ok.

    Allora provo in un altro modo. Il fantasy adulto è quello che non mette necessariamente al centro dello svolgimento narrativo, messaggi o insegnamenti riflessivo-educativi.

    Il fantasy adulto punta più sugli spunti di riflessione, sui grandi temi e mentre scrivo penso a Elric di Melnibonè, tanto per dirne uno.

  7. @Mirtilla: umm, non mi convince.

    Intanto bisognerebbe decidere se un fantasy per ragazzi è un libro che a loro piace oppure un libro che gli adulti giudicano adatto alla loro fascia d’età.

    Io direi che si può discutere efficacemente solo se partiamo dalla prima ipotesi.

    Ed in questo caso ai ragazzi piacciono sia libri che danno messaggi educativi, sia libri che puntano su spunti di riflessioni e grandi temi.

    Dobbiamo dunque vedere qual’ è l’elemento necessario ed indispensabile affinchè un fantasy piaccia ad un ragazzino odierno.

    Secondo me è il tipo di linguaggio: deve essere semplice e cinematografico ovvero deve assolutamente “mostrare” e non “raccontare”.

    E questo, per intenderci, è parimenti apprezzato da molti adulti, anche se per loro non è indispensabile. 🙂

  8. Mirtilla non convinci neppure me, anche perché la discriminazione tra ciò che è uno spunto riflessivo e un insegnamento educativo non sempre è così netta.

    O almeno non lo è stato per me con Estasia2.

  9. Claudio, capisco il tuo intervento, ma cerco di chiarire. Non parlavo della fascia età bambini, 8/10 anni, ma diciamo dalle medie in su, quando sono ragazzotti 🙂

  10. io non vedo la differenza, o meglio, non riesco a pecepire in maniera netta la linea di confine tra il messaggio e lo spunto riflessivo. certo il messaggio è espresso più chiaramente, quindi forse è adatto a un libro per persone più giovani, ma non dobbiamo dimenticare che stiamo comunque parlando di un genere che agisce prima sul piano emozionale che su quello razionale. io mi faccio prendere prima dalle emozioni dirette e poi (se ci sono) dai messaggi, ma essendo una lettura, a volte, poco impegnativa se la riflessione è appena accennata forse non arriva neanche.

    forse dovrei leggere solo libri dagli 8 anni in giù, credo sia il genere che più mi si addice.

  11. @val e fra: no, eh? Uff, ma ci sto provando, davvero!!

    Io lo capisco a pelle, questo è il guaio, e il passaggio dal “a pelle” alla indicazione oggettiva, che mi viene difficile.

    Ragioniamo per categorie. Fantasy adulto e per ragazzi trattano in modo diverso:

    temi: sesso e dintorni non ci stanno nel fantasy per ragazzi, in quello per adulti spesso si (es.Carey-Bradley).

    Amicizia e amore sono trasversali (Es. Stroud)

    linguaggio: il fantasy adulto spesso è duro, si esprime in modo colorito e volgare, mentre quello per ragazzi no. (Martin vs Falconi)

    immagini: sbudellamenti vari e insistenze sulla violenza non sono presenti nei fantasy per giovani, in quelli per adulti spesso si. (come sopra).

    Poi?

  12. Ehm… quindi concordi con i punti che ho elencato nel mio post? Per stile, ovvio, intendevo anche la cura dei dialoghi che implica eventuali espressioni volgari.

    Ti chiedo due ragionamenti:

    1. Come collochi Sergej Luk’janenko? (OT: io ho letto solo i primi due, ma le mie aspettative si sono troncate con il secondo). Se seguiamo questa logica è per ragazzi.

    2. Se seguiamo la logica età protagonista, scappa fuori che Sergej Luk’janenko è per adulti, Stroud per ragazzi.

    Allora, non credo che il punto 2 sia un concetto universale, però è appurato che l’età del protagonista è _in genere_ in linea con il target del libro.

    Esempio da voi citato, Troisi. Mondo emerso se non erro siamo sui 16/17 anni, infatti è uno young adults, La ragazza drago 12

  13. @Mirtilla: Quello che dici è vero dal punto di vista “adulto”.

    Ma se ragioniamo su cosa piace ai ragazzi credo che non siano le scene di sesso o sbudellamento a disturbarli.

    Dipende come sono state “scritte”.

    Ritorno dunque a quando già detto.

    La storia di un “anguisette” secondo me piacerebbe molto ai giovani, però dovrebbe essere “mostrata” diversamente.

    E’ questione di usare un linguaggio giovane. 😉

  14. ragazzi se riuscite a capire cos apiace ai giovani di oggi vi consiglio di mettervi subito a scrivere per far soldi. io non voglio neanche entrare in merito alla questione “psicologia adolescenziale” del resto io ragiono come un’adolescente perchè ho passato da poco quell’età. 😉

  15. @fra: Luk’janenko sarebbe per ragazzi in considerazione della mancanza di elementi disturbanti come sesso o violenza gratuita. Ma è per adulti nel momento in cui introduce riflessioni profonde sul bene e il male in una modalità che è profondamente introspettiva/filosofica. Non perchè i ragazzi siano scemi, ma perchè forse mancano di quel sostrato di esperienze utili per interpretare. Non so come spiegarmi meglio…

    Non lo so mica se l’età del protagonista sia in linea con il target, sai? E Pullman? Lyra sarà anche piccola, ma il messaggio sul senso della vita umana, con tanto di discesa negli inferi di dantesca memoria, è per adulti. O al max per liceali italiani, americani non lo so…

    @val: concordo con naeel. Io sto ragionando da adulta che ha iniziato a leggere da bambina, ma rispondere alla domanda di Francesco cercando di calarmi nella psiche dei giovani, è per me improponibile. Sorry ^^’

  16. Mirty, ciò che dici è proprio il senso del post, ossia che spesso è difficile fare il distinguo, se non inutile.

    Il gioco si fa solo per capire questo contesto fin troppo discusso.

    Brava, hai tirato fuori un altro autore, Pulmann, rivenduto SEMPRE come per ragazzi, ma che per ragazzi non lo è.

  17. Mirtilla: è facile capire cosa piace hai giovani…leggi un libro della Troisi e lo saprai 😉

    Comunque io volevo dire che le categorie che elencavi sembrano quelle di chi deve decidere in che scaffale mettere il libro.

    Ma quale sia il criterio delle librerie e centri commerciali l’ho già scritto nel mio primo commento…è questione di quanto e come si fa sesso 😉

  18. @fra: macchè giornalista!! Sono le mie recensioni di sempre…

    @val: ho capito ma così non vale! Si sa che il sesso attrae gli adolescenti come il miele con le mosche, però

    nn è un criterio di analisi!!

  19. Mirtilla: ma la bellezza dell’arte non può essere valutata in base all’ età.

    Noi possiamo solo fare un’analisi che ci permetta di rispondere alla domanda: questo libro piacerà ad un adolescente ?

    Altro discorso è se vogliamo stabilire cosa possa essere definito un opera d’arte. 😉

  20. mah… io questa distinzione “libri per adulti” e “libri per ragazzi” non l’ho mai fatta. forse è un errore mio…

    ho sempre letto i libri che mi andava di leggere, senza guardare di cosa parlavano o l’età del protagonista. Se un libro è scritto bene e la trama interessante, non mi frega di quante scene di sesso ci sono. Poi gente, non scordatevi che oggi i ragazzini ne sanno più di quello che credete su queste cose… di sbudellamenti e scene di sesso ne vedono a volontà in tv, quindi leggere una di queste scene tra le pagine di un libro per loro non è poi cosi’ tanto shockante (ma si scrive cosi’?).

  21. oh ragà sta a fa na confusioneeee

    allora valbe dice che per capire cosa piace agli adolescenti bisogna leggere la troisi

    poi

    mirtilla dice che agli adolescenti piace il sesso

    ma i libri della troisi sono casti che più casti non si può…

    aiiuuttoooooo

    siete dei capoccioni, io con la mia testolina SCIATTA (come dice qualcuno) non vi capisco 🙁

  22. Quoto tutto il ragionamento che hai fatto, ma in particolar modo la frase finale. Penso inoltre che la distinzione tra romanzo per ragazzi e adulti sia puramente formale. Sta a significare che un “adulto” può leggerli entrambi, ma un ragazzo no. Almeno credo ^^

  23. I libri della Troisi non sono casti..i libri della troisi descrivono l’amore in tutte le sue forme..

    Per il sesso, rivolgersi all’erotic pub..

    Quello al quale generalmente hanno necessità di fare appello, i repressi sessuali ed i voyer..

    Per quelle problematiche lì, non credo sia una questione d’età..

    Di repressi e disturbati ne abbiamo in tutte le età..appartenenti a tutte le classi sociali in up and down…

  24. Lady Naeel decreta che il vincitore della diatriba è il signor Valberici Releganze.

    valbe: in pvt ti mando gli estremi per il bonifico 😉

  25. Forse il gioco avrebbe senso se facciamo un discorso di case editrici

    alla Mondadori, all’Einaudi, alla Curcio opponiamo Alacran, la Nord ecc…

    Via, siamo seri.

  26. Anonimo, mi pare che la Curcio abbia pubblicato anche fantasy per adulti (Marco Davide) e a fine anno pubblica un altro libro dello stesso genere.

    Non si può paragonare un’alacran a una nord.

    Ed esistono casa editrici medio-piccole, come la Asengard, che hanno pubblicato solo materiale per adulti, fino a oggi.

    Quindi?

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